Translate

venerdì 26 agosto 2011

Mi brucia il culo

Buonanotte all'Italia che si fa o si muore, o si passa la notte a volersela fare (Buonanotte all'Italia di Luciano Ligabue). Finora non mi era molto chiaro perché eravamo arrivati ad un passo dal rischio default: cosa e perché, per esempio, avesse generato questo circolo vizioso tra debito e risanamento; quali siano le possibili soluzioni strutturali per uscire dal loop delle manovre d’emergenza; quanto sia effettivamente grave la crisi e presente il pericolo di fallimento, nonostante gli interventi della BCE. Chi, alla fine, sta inculando chi. E perchè in questo trenino ho la sensazione di occupare il vagone di testa. Questo articolo di Alessandro Penati, docente di Finanza Aziendale all’Università Cattolica Sacro Cuore di Milano, è stato un prezioso aiuto. Copio di seguito solo la contromanovra in 7 punti proposta da Penati, che mi sembra una buona base di partenza per ragionare.


(1) evitare tutti gli interventi di natura temporanea, come la tassa di solidarietà o le patrimoniali una tantum;

(2) rallentare la crescita della spesa previdenziale, principale voce di costo;

(3) eliminare la boscaglia di enti inutili e relativi costi;

(4) eliminare, fra le centinaia di detrazioni, deduzioni, facilitazioni, contributi, sussidi, incentivi concesse a imprese e individui, quelli che sono solo canali per foraggiare interessi particolari;

(5) privatizzare e vendere beni e aziende pubbliche per abbattere lo stock del debito (i regali, vedi frequenze televisive, non sono ammessi);

(6) tassare i consumi invece dei redditi personali e di impresa per non deprimere la crescita, penalizzando chi lavora e produce;

(7) tassare stabilmente tutti gli immobili (a valori di mercato) per fornire le risorse agli enti locali, abolendo le addizionali sui redditi.


Di tutto questo non c'è traccia nella manovra del governo. Che non è risolutiva. E quindi non sarà l'ultima.



Nessun commento: