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lunedì 24 dicembre 2012

Buon Natale

Ho trovato questo racconto su UomoMordeCane, blog di satira politicamente scorretto, scritto secondo me da un genio. Mi sembra un bell'augurio di Natale.


Non aveva gli occhi.

No, non che avesse perso la vista: proprio non aveva gli occhi. Era nato così.

E – la cosa più assurda era proprio questa – nessuno gliel’aveva detto! Né i genitori, che si erano guardati bene dal metter ansia nel loro unico adorato figlio. Né le persone con le quali man mano veniva a contatto nella vita.

Neppure la sua ragazza, con la quale si “vedeva” ormai da tre anni.

Nessuno.

Coincidenze, circostanze paradossali, situazioni non comprese nella loro reale portata, avevano fatto sì che P. non sapesse di avere questo handicap.

Dunque non ne soffriva.

Riferimenti alla vista, a situazioni che avrebbero potuto lasciar intendere qualcosa venivano prontamente riprese, edulcorate.

Parole come “vedere”, “occhi”, “guardare” erano bandite in quella tenuta.

Lui non sapeva cosa fossero, gli occhi. Non ne avvertiva la mancanza come ad un cane non mancano i tentacoli.

Era arrivato a trentotto anni così, senza occhi, senza sapere cosa fossero.

Non era mai andato a scuola – i genitori lo istruivano in casa – e mai si era allontanato dalla sua magnifica residenza, nella quale aveva davvero tutto: piscina, palestra, domestici, cani, un maneggio.

Non un campo da tennis però. Né televisione.

Il suo mondo si limitava a quello spazio. Ma lui non ne soffriva perchè non aveva coscienza che il mondo fosse più ampio della sua villa. Per lui i confini erano quelli, come per un etrusco le Colonne d’Ercole, come per noi l’universo: non ti stai troppo a far domande su cosa ci sia di là, perché ti hanno insegnato che non c’è alcun di là.

Aveva iniziato a passeggiare fino al muro che delimitava quell’immensa proprietà, a toccarne le pietre. E qualche volta provava ad allungare un braccio, saltare, per vedere se ci fosse qualcosa, ma il muro era alto, troppo alto. Allora camminava per tutto il perimetro: ultimamente era diventata una abitudine. Partiva sempre dallo stesso punto, una piccola crepa all’altezza delle ginocchia, e da lì iniziava il suo percorso che terminava ore dopo. Per tornare esattamente dove era partito.

Ormai conosceva perfettamente quel mondo. Piccolo.

I suoi genitori, preoccupati, si misero in contatto con una ragazza che doveva fingere di essere una nuova domestica ed innamorarsi di lui, così, per distrarlo. Ma – le favole vanno così – lei si innamorò davvero. E lui di lei.

Un giorno di ottobre, mentre lei guardava fuori dalla finestra, si lasciò scappare:

- Belle le foglie che cadono…

- Cosa?

- Niente.

- No, cosa hai detto sulle foglie che cadono?

- Niente, dicevo che sono belle, mi piace quando cadono

- Ma perché me lo dici ora che siamo in casa?

- Così, ricordavo

- Ho capito, ma cosa c’è di tanto bello in una foglia che cade da tornarti in mente adesso?

- Non so… è…

- Cosa?

- Ma… non saprei…

- A me una volta è caduta una foglia su una spalla mentre ero seduto sotto la quercia vicino al maneggio ma non è che mi abbia colpito… voglio dire, è una foglia che cade…

- Hai ragione.

Vai a spiegare i colori d’autunno, le sfumature di cielo, i riflessi sulle gocciole di pioggia sui rami.

La cosa sarebbe finita là se non fosse che, qualche giorno dopo:

- Ricordi quella cosa che mi hai detto, sulle foglie che cadono?

- Uh, cosa?

- Che le foglie che cadono sono belle…

- Sì…

- Stavo pensando che una volta mi avevi detto anche che l’autunno era la tua stagione preferita…

- Sì, lo è…

- Mi spieghi perché? Voglio dire, non è meglio l’estate, il caldo…

- Beh, sì, certo, però l’autunno ha un suo fascino…

- Fascino? Ma le stagioni non si distinguono solo per la temperatura e per tutto quello che questo comporta? Neve, caldo, foglie che cadono, erba che cresce…?

- Certo, ma anche perchè tutto questo porta una atmosfera diversa…

- Cioè?

- Non so come spiegarti, sarà l’aria, saranno i color…

- Cosa?

- Niente, l’aria…

- No, dopo l’aria dicevi? I color cosa?

- Niente, un lapsus!

- Ti trema la voce.

- No, ti sbagli.

- Cosa sono i color?

- Niente, niente… hai capito male.

- COSA SONO I COLOR?!

- … Colori…

- Colori?

Stettero tutta la notte a parlare dei colori, e poi delle luci, e dell’orizzonte.

Le nuvole poi, quante ore a descrivere le nuvole…

P. scoprì quel giorno di avere gli occhi.

Di lei.

giovedì 20 dicembre 2012

La santa unione immobiliare

Senza commento. Perchè vale il ragionamento del post precedente. L'articolo che propongo è del Manifesto, guarda caso l'unico, a quanto mi risulta, a parlare dell'argomento.


La Ue assolve Monti e il Vaticano

Chiusa la procedura d'infrazione contro l'Italia per gli aiuti di stato alla chiesa cattolica. La lobby vaticana piega anche il commissario europeo alla concorrenza Almunia, che assolve la Santa Sede per il mancato pagamento delle tasse sugli immobili e risparmia al governo Monti una mega multa. E' la «prima volta in assoluto» che Bruxelles non chiede il recupero di aiuti illegali

Anna Maria Merlo - 20.12.2012

Stato e chiesa uniti nella lotta, portano a casa una doppia vittoria a Bruxelles. Nessuno paga, né per le infrazioni passate relative al non pagamento dell'Ici, né per il futuro dell'Imu (a differenza dei cittadini). La Commissione europea ha chiuso la procedura di infrazione aperta contro l'Italia per «aiuti di stato illegali» alla chiesa cattolica negli anni 2006-2011 relativa alle esenzioni dell'Ici e ha accettato che la nuova tassa, l'Imu, «non implica aiuti di stato dal momento che le esenzioni si applicheranno solo agli immobili dove sono condotte attività non economiche».
L'esenzione dall'Ici, di cui ha goduto la chiesa cattolica per le sue attività «miste», era in effetti «incompatibile con le regole della Ue sugli aiuti di stato». Ma il commissario alla Concorrenza, lo spagnolo Joaquim Almunia, ha chiuso l'indagine e ha messo una pietra sopra al passato: l'Italia non pagherà nessuna multa a Bruxelles, perché l'operazione per chiarire il passato sarebbe «assolutamente impossibile». In pratica, non potendo stabilire ex post cosa non ha pagato la chiesa cattolica per l'Ici, l'Italia evita la multa, che avrebbe dovuto essere più o meno pari a quello che la stessa Italia ha perso per non aver fatto pagare l'Ici alla chiesa cattolica: all'incirca 3 miliardi di euro. L'Italia non paga la multa a Bruxelles e la chiesa cattolica non paga il dovuto allo stato. Per il futuro, Almunia si è fatto convincere sul fatto che «le entità non profit rivestono un importante ruolo sociale». Certo, quando operano sullo stesso mercato di «attori commerciali», bisognerebbe «essere sicuri che non godono di vantaggi non dovuti», ha precisato il commissario. Ma Almunia è arrivato alla conclusione che le nuove norme Imu «assicurano che non è questo il caso».
E' la prima volta «in assoluto» ha comunque precisato Almunia, che la Ue non chiede il recupero di aiuti di stato illegali. La Commissione è da sempre molto attenta a vegliare che degli aiuti pubblici non falsino la libera concorrenza. Bisogna tener presente che la «libera concorrenza non falsata» è la pietra miliare dell'attuale Unione europea. Era proprio stata la posizione centrale della libera concorrenza a far votare alla maggioranza dei francesi «no» al Trattato costituzionale nel 2005. E' in nome di questo principio che il trattato di Maastricht del '92 (art.6) proibisce gli aiuti di stato. L'articolo 87 precisa l'incompatibilità degli aiuti pubblici se interferiscono negli scambi tra stati membri e falsano la libera concorrenza. Ci sono delle esenzioni possibili, che vanno da piccoli aiuti (sotto i 100mila euro su tre anni), a quelli alle regioni arretrate, per la salvaguardia del patrimonio culturale oppure in caso di calamità naturali. Ma tutto è molto regolamentato. Molte società sono state condannate per aver ricevuto aiuti pubblici. In Francia, per esempio, è successo a Air France nel '96. France Telecom ha vinto in appello e ha evittao di pagare per il «regime di favore» ricevuto, dopo aver rischiato una mega-multa di più di un miliardo. Un caso interessante riguarda la società di ferry SeaFrance, che era controllata dalla Sncf, è fallita e i dipendenti l'hanno trasformata in una cooperativa (Scop). Ma una concorrente britannica si è rivolta a Bruxelles per denunciare il non rispetto della libera concorrenza da parte di una cooperativa francese, che gode di qualche vantaggio. La Francia ha dovuto pagare una multa nel 2008, in seguito a una condanna per non aver recuperato dai diretti interessati gli aiuti concessi per il riacquisto di industrie in difficoltà, che era comunque una decisione di politica sociale, per evitare nuova disoccupazione. Anche l'Italia è stata di recente condannata dalla Corte di giustizia europea, per tassi di interesse ridotti e esenzioni fiscali presso la Cassa di depositi e prestiti. Dei «favori» durati tre anni e che contemplavano una multa di 65.280 euro al giorno fino alla cancellazione (articolo 260). Attualmente, Ryanair fa fronte ad almeno 18 inchieste, perché la compagnia aerea low cost sarebbe stata favorita dagli enti locali che sovvenzionano gli aeroporti.
La chiesa cattolica non è però una cooperativa né una industria in crisi. Le cifre in ballo per il non pagamento dell'Ici sono colossali e non possono rientrare in nessuna delle esenzioni della Ue. Eppure, la manovra è andata in porto. Angelo Bagnasco, presidente della Cei, ha parlato di «atto di giustizia», «di equità». Si vede che le vie del signore sono effettivamente infinite e passano per Bruxelles.



Stato e società

Non è tanto una questione di sigle, vecchie o nuove, retaggi peraltro di un Novecento e di una fantomatica seconda Repubblica che non riusciamo a scrollarci di dosso. E’ la visione, l’etica dello Stato, la sua laicità, con quello che ne consegue in termini di rapporti, non solo tra le istituzioni, ma tra le persone: la loro libertà, la prospettiva e la costruzione del futuro, che non può dipendere soltanto dai mercati e dalla finanza: dove la scuola, l’istruzione, la cultura, il merito, siano un’opportunità e un traino e non una voce di costo da tagliare. In quest’ottica è molto interessante la lettura dell’articolo di Barbara Spinelli pubblicato ieri da Repubblica.


(…) Monti non viene da un'impresa come Berlusconi, ma da un'università, la Bocconi, che non è mai riuscita veramente a selezionare classe dirigente. È giunta l'ora in cui l'Ateneo si riscatta, in cui rivive la tradizione dell'incivilimento? È fondata, la fede di Umberto Ambrosoli nel senso di responsabilità rinato in Lombardia? In apparenza sì, ma molti dubbi restano da chiarire. La continuazione del governo Monti è reclamata a viva voce dai vertici ecclesiastici (Bagnasco, Ruini).
Riceve il sostegno di Comunione e Liberazione, che furbamente s'è congedata da Berlusconi. È difficile che con lui tali vertici siano disturbati da leggi sulle questioni dette etiche, cruciali per l'incivilimento e la laicità dell'Italia: nuove regole sul fine vita, rispetto della legge sull'aborto, unione matrimoniale o semi-matrimoniale fra omosessuali. È difficile che Monti difenda la neutralità laica dello Stato, attaccata aspramente dall'arcivescovo di Milano Angelo Scola il 6 dicembre a Sant'Ambrogio. Tanto decisivo è l'imprimatur del Vaticano, e della Dc europea: un imprimatur ingombrante, troppo, ma di buon grado accolto dal Premier.
La laicità è forse la prova nodale per Monti, in un paese dove la Chiesa s'intromette nella politica pesantemente. Dove l'egemonia ecclesiastica non è esercitata dagli eredi del Concilio ma - lo spiega il teologo Massimo Faggioli commentando l'omelia di Scola - dai creazionisti anti-Obama del cattolicesimo americano (Huffington Post, 7 dicembre). Sembra enorme, il divario fra Berlusconi e Monti. Ma ancora non sappiamo bene la visione che Monti ha del mondo: se auspichi la riscoperta del senso dello Stato, o se sia un fautore della società senza Stato, senza politica, senza contrapposizione fra partiti. Di una società che tramite i suoi manager, o banchieri, o economisti, "educhi il Parlamento" e la politica, e li sorpassi, come lui stesso ha auspicato il 5 agosto nell'intervista a Spiegel, infastidito dalle tante, lente procedure della democrazia. (…)




martedì 18 dicembre 2012

Job posting

SESSO: BOOM DI TERAPISTI "GUARDONI" PER COPPIE CON PROBLEMI
(AGI) - Londra, 17 dic. - Sono pagati per osservare e poi insegnare a fare bene l'amore. Sono i sex coach, gli "allenatori" del sesso, cioe' i terapisti che seguono le coppie che a trovare o ritrovare la loro intesa in camera da letto. Si tratta di una tendenza che si sta diffondendo a macchia d'olio, come hanno riportato diversi media britannici. Aniela McGuinness e suo marito Jourdan, entrambi 29 anni, non sono soddisfatti della loro vita sessuale ed e' per questo che si sono rivolti al sex coach Eric di New York che, seduto su una sedia in un angolo di una stanza d'albergo, ha dato alla coppia un set di giocattoli del sesso da usare durante i loro rapporti, come ha riportato il Daily Mail. "Naturalmente, ero nervosa all'inizio. Non ero sicura di essere in grado di rilassarmi facilmete", ha raccontato Aniela al magazine britannico Grazia. "Ma e' stata un'esperienza incredibile. Ho raggiunto - ha continuato - orgasmi come non ho mai avuto prima, anche con lui nella stessa stanza". A Londra il sex coach Mike Lousada sostiene di essere in grado di risvegliare la sessualita' delle donne con il sesso tantrico e con il massaggio inter-vaginale. A volte la terapia e' seguita virtualmente, con i coach che davanti al pc osservano i rapporti intimi delle coppie cercando di carpire le lacune e successivamente dare i consigli giusti. (AGI) Red/Pgi



mercoledì 12 dicembre 2012

Freddo

Ogni giorno il telegiornale ci dice che fa freddo, nevica e c'è ghiaccio sulle strade. Tanto che mi son quasi spaventato: cazzo, sembra quasi dicembre!