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domenica 14 agosto 2011

Leghisti ribelli

Alberto Filippi è un leghista della prima ora. Un imprenditore vicentino non specchiatissimo, almeno stando a quanto scrive il Manifesto. Quando però viene eletto in Senato e si trova a dover votare il bilancio annuale di Palazzo Madama, invece di schiacciare il pulsante, come tutti i peones, legge i numeri, ha un sussulto di coscienza e si astiene. Risultato: espulsione immediata. E questo articolo-denuncia


di Alberto Filippi
I CONTI
«Zitto e vota questo bilancio» Ma leggete quanto spendono...

Nel 2008, eletto da poche settimane nelle fila dei senatori, nel pieno dell'inesperienza, poco prima di votare il bilancio del senato butto gli occhi sui numeri e leggo qualche spesa. E non dovevo farlo, certi errori poi si pagano. Ma è stato un errore di gioventù, solo una distrazione scoprire che i «fenomeni della politica» avevano affittato un'ape car per trasportare i libri della biblioteca per 6mila euro! Tra me e me ho detto: ma... sono scemi? Con un po' di euro in più se la comperavano nuova. E così non ce l'ho fatta, al momento del voto mi sono astenuto. Apriti cielo. Il capogruppo Bricolo mi ha subito convocato. Ho provato ad entrare nel merito ma non c'è merito: «Fai quello che dico io!».
Già ma io sono un rompipalle! E allora, sì votavo ma rompevo, votavo ma protestavo, e oggi che non ho più chi può impormi come schiacciare il tastino, con gusto, a ridosso proprio del voto sul bilancio del senato decido di non gettare velocemente l'occhio sui numeri ma di incollarlo bene bene a questo bilancio. E che ti trovo? Ti trovo che tra servizio calore (circa 3 milioni di euro) gas (800mila euro) ed energia elettrica (1.500.000) si arriva ad un totale di 5.300.000 di costi energetici e allora mi chiedo: ma lo sanno che con un semplice cogeneratore si risparmierebbe almeno 1.500.000 euro all'anno? Poi l'occhio mi scende sui 1.300.000 euro di canoni di telefonia, mi blocco e rileggo: ma saranno tutti i costi telefonici... e invece no, sono solo i canoni e i costi dei servizi! Ma se siamo 300 senatori! Ma quanti cavolo di canoni telefonici ci saranno mai? (Poi rifletto e ricordo che noi senatori il telefono ce lo paghiamo quindi è ancora peggio, che canoni sono?). E allora inizio ad appassionarmi e come fosse un libro giallo da divorare sotto l'ombrellone proseguo con i numeri e trovo che per «facchinaggio e traslochi» si spende 1.505.000 euro, allora penso che c'è un trasferimento in atto ma poi noto, basito, che questo accade tutti gli anni.
Il libro giallo si trasforma velocemente in un horror ma decido di tenere gli occhi aperti; 340mila euro in vestiario di servizio e questo ogni anno e uno si domanda se non costerebbe meno farsi fare l'abito dei dipendenti da Armani; ma ciò che mi lascia fritto, immobile, congelato è il costo per le posate: 40mila euro all'anno in posate. Ma perché ogni anno? La tradizione di cambiare le posate continuamente era in voga alla corte di Francia ai tempi del re sole e ne sono passati di anni, è passata perfino la ghigliottina. A casa mia le posate magari te le regalano nella lista nozze, ma poi ti durano una vita. E poi ci sono 61mila euro per le auto, e non le auto blu da noleggiare, sono i costi del lavaggio delle auto! Ma quante sono? Io me la pago come la stragrande maggioranza dei senatori e allora dove cavolo sono tutti questi eserciti di berline da lavare?
Ogni anno si stampano le tesserine di riconoscimento ma, noi senatori siamo sempre i soliti trecento circa, non sarà poi chissà quale follia. E invece: 50mila euro l'anno, in una legislatura 250mila euro. Mi viene voglia di vomitare.
Sto perdendo le forze e le pagine di horror si stanno trasformando in qualche cosa di peggiore, ma non so come decido di affrontare le voci della manutenzione: non dovevo farlo. 355mila euro per fare la manutenzione alla tappezzeria, e mi chiedo se qui siamo all'asilo con eserciti di bambini che si appendono alle tende. Tenere in manutenzione gli impianti di sicurezza vuol dire spendere 750mila euro mentre fare la manutenzione per stare belli freschi (per inciso i condizionatori funzionano malissimo) bastano solamente, si fa per dire, 750mila euro e allora penso, ormai tutto sudato dalla confusione, che a pagare, a mo' di faraone, qualcuno che ti sventola si andrebbe a risparmiare.
Poco meno di 1 milione di euro per la manutenzione degli impianti elettrici, quasi 300mila euro per la manutenzione dei video, 240mila euro per la manutenzione alla rete informatica, 400mila euro per gli ascensori (quello degli uffici in piazza san Luigi de Francesi si è bloccato 4 volte in un anno).
Poi c'è l'antincendio che per farci la manutenzione ci vogliono 240mila euro e sono quelli spesi peggio perchè se prendesse fuoco tutto forse sarebbe meglio. Quel che è peggio però è che ho girato pagina e sono passato dalle manutenzioni ordinarie che credovo comprendessero tutto, a quelle straordinarie, che però si ripetono pari pari ogni anno. E quindi alle famose spese ordinarie per le tappezzerie di prima vanno aggiunti 1.125.000 euro di manutenzioni straordinarie in arredi e tappezzerie e poi poco sotto altri 500mila euro annui ovviamente di acquisto di arredi e tappezzeria. E lo stesso vale per gli impianti di sicurezza di prima ai quali si aggiungono ogni anno manutenzioni straordinarie per 3.540mila euro, mentre ci vogliono altri 1.610mila euro per i condizionatori di prima. Arrivo fino ai 625mila euro da aggiungere alla manutenzione per gli ascensori e alzo bandiera bianca.
Chiudo il faldoncino, mi chiedo: ma chi sono questi fenomeni che hanno il fegato di presentare questa schifezza? Qui la rispostina è facile, sono i tre senatori questori del senato e guarda un po uno lo conosco bene: è vicentino come me e della Lega Nord. Si chiama senatore Paolo Franco, uno dei vertici del famoso cerchio magico tanto per non fare nomi. Avrei voglia di andare a chiedergli qualche cosa ma poi mi blocco perché ricordo che loro sono quelli che decidono anche i tagli della politica, quindi anche il mio stipendio senatoriale; in fondo qualcosina hanno tagliato ma poi mi chiedo: loro, a loro tre, che tagli si sono fatti? Scopro che i tre questori hanno l'auto blu, hanno un'aggiunta di segretarie pagate, hanno una dotazione speciale da usare a natale per fare regalini agli amici, hanno ovviamente uno stipendio maggiorato e hanno un appartamento arredato nel cuore di Roma tutto gratis. Rialzo bandiera bianca: avrei voluto votare astenuto questo bilancio ma ora proprio non ce la faccio. Mi alzo e per protesta faccio quello che poi ho fatto: ho scritto tutto, di getto, per voi che leggete e disarmato me ne sono tornato a casa... se lo votino loro il bilancio del senato.

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