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venerdì 27 aprile 2012

Croce e stellette

Nell'elenco delle spese inutili aggiungiamoci anche questa, sentita ieri in una trasmissione di Radio 24: lo Stato spende ogni anno 17 milioni di euro per i cappellani militari. Il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei, ha ricoperto l'incarico per 3 anni, è stato congedato con il grado di generale di brigata e per questo servizio percepisce una pensione di 4000 euro al mese. Ditemi voi.

lunedì 23 aprile 2012

Non si scherza con il fuoco

Ne parlavo giusto ieri con un amico affascinato da Beppe Grillo, proponendo la stessa analisi che il prof. Diamanti elabora con la consueta lucidità oggi su Repubblica. Il problema vero è che la classe politica non può riformarsi da sola, perché vorrebbe dire autoescludersi, andarsene per sempre, certificare il proprio fallimento. Io non credo nelle rivoluzioni pacifiche e se si allargherà ancora di più la forbice del reddito, non si vedranno degli interventi seri per la crescita, non verranno aboliti privilegi immorali non solo in una situazione di crisi e debellato il crimine dell’evasione, ce ne accorgeremo presto.


“(…)Il problema è, come si è già detto, che dopo Monti nulla resterà come prima. Soggetti politici e classe politica: non potranno più ri-presentarsi allo stesso modo, con le stesse facce. Perché il Montismo ha segnato, comunque, una rottura: di stile, modello di comportamento, competenza.
Vedere il Nuovo annunciato da Berlusconi, Pisanu, Casini, lo stesso Bersani. È come pretendere di "restaurare" il futuro. Con un puzzle di pezzi raccolti dalla Prima e dalla Seconda Repubblica. Rischia solo di rafforzare il peso di chi "si chiama fuori". Attraverso il non voto o la critica radicale di Grillo.
Il problema non è l'antipolitica, ma ricostruire la politica. Ri-costituire la Repubblica. Traghettarla lontano dal Berlusconismo e oltre il Montismo”.


venerdì 6 aprile 2012

La rottura del cerchio

L'EDITORIALE
La caduta degli idoli
di EZIO MAURO


CADONO ad uno ad uno gli idoli della destra italiana che fino a ieri guidavano il Paese, trasmettendo attraverso il loro potere alieno alle istituzioni l'immagine di un'Italia da comandare, più che da governare. Le dimissioni di Umberto Bossi, affondato dalla nemesi di uno scandalo per uso privato di denaro pubblico, azzerano la politica e persino il linguaggio della Lega, rovesciando sul Capo fondatore quelle accuse spedite per anni contro "Roma ladrona" e contro lo "Stato saccheggiatore". I ladroni la Lega li aveva in casa, anzi a casa Bossi. E il saccheggio lo aveva in sede, a danno del denaro dei contribuenti. (...)


Il prepotente di genio «Chi sbaglia deve pagare»
di ALDO CAZZULLO

Ora il colore si sprecherà: e di colore Umberto Bossi ne ha sempre fornito molto, sin da quando si faceva chiamare Donato e imitava la voce di Celentano, oppure - finto medico - usciva di casa con lo stetoscopio nella borsa dicendo che andava in ospedale e invece si infilava al bar; ogni tanto poi organizzava una serata per festeggiare una laurea in medicina mai presa, e quand'era già un leader politico pretendeva ancora di aver fatto parte in gioventù di un'équipe che lavorava a un certo laser dai poteri taumaturgici. (...)

giovedì 5 aprile 2012

Matti 2.0

Succede a volte che leggi o vedi qualcosa e per uno strano meccanismo del pensiero ti ricordi persone o avvenimenti che apparentemente non c’entrano nulla. Questa mattina leggendo i commenti alla notizia della donna uccisa ieri nel corso di una rapina in una gioielleria a Fermo, donna che nel caso specifico vestiva i panni della cattiva, mi è venuto in mente il signor Innocenzo, detto Cempo, un personaggio un po’ strambo, per dirla con affetto, che sarebbe piaciuto a Fellini o Pupi Avati. Cempo viveva nel mio paese, parlava in modo incomprensibile, utilizzando a sproposito termini che aveva sentito e che evidentemente gli suonavano bene. Ricordo che per un po’ continuò a inserire in soliloqui privi di costrutto la parola censimento. Un giorno, io presidente di seggio, pretendeva di portare a casa la scheda elettorale per far votare la sorella a letto malata o, in alternativa, votare lui al suo posto in quanto lei, testuale, era una deficiente civile. Ma era Cempo, non faceva male a nessuno, aveva un onesto lavoro, viveva con la sorella e girava in vespa. E a noi bambini faceva ridere. Lo ricordo con affetto anche perché riuscì a farmi sorridere in un momento particolarmente triste della mia vita. Il giorno in cui morì mio padre fu uno dei primi a venire a casa a portare la sua solidarietà che espresse stringendomi la mano e facendomi le sue congratulazioni.

Ieri a Fermo un gioielliere ha sparato e ucciso uno dei 4 rapinatori, una donna, entrati nel suo negozio armi in pugno: pare giocattolo, ma vai a sapere quando te le puntano addosso. La folla, che sempre si raduna in questi casi, ha applaudito il gioielliere, rimasto ferito, e inveito contro i rapinatori per interposta persona, il cadavere della donna a terra. Se andate sul sito del Corriere, oltre alla notizia trovate tutta una serie di commenti, incommentabili, dei lettori. Uno di questi è degno di Cempo, o forse è addirittura oltre.


legge giusta
05.04
10:22 Malbyte
non ci si puo' difendere solo perche' qualcuno ti sta aggredendo. Capisco se uno se uno e' appena stato ucciso allora ci sta' che in questo caso si difenda anche con le armi. Ma se non e' ancora morto allora e' chiaramente eccesso di difesa. Non siamo mica in una democrazia occidentale qua'. Questa e' uan repubblica delle banane. Che dico, i 3 fuggitivi dovrebbero essere trovati ed eletti senatori a vita. (e purtroppo, se accadesse sul serio le cose migliorerebbero pure)