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giovedì 10 settembre 2009

Lavoratori

Non ho fatto il militare a Cuneo come Totò (ed Enrico Mentana) ma molto più banalmente in una base missilistica dell’aeronautica, dove, per passare il tempo, chi comandava il vapore era arrivato alla perversione di ordinare, a noi avieri a tempo determinato, di salire a cavalcioni dei missili, armati di straccetto e secchio di benzina, per lucidarli. Ricordo che provai a chiedere se questa premura la si doveva alla volontà di non fare brutta figura con gli eventuali nemici a cui fosse diretto l’armamentario. Imparai a mie spese che ai militari non piacciono gli spiritosi, non so se per un fatto di disciplina, di rigore o perché pensano preventivamente che li stai prendendo per il culo. Sta di fatto che non aver svolto il mio compito di massaia senza protestare mi costò 48 ore di permesso. Ma non è questo il punto. Durante il servizio di leva hai modo di incontrare tanti ragazzi, di ogni provenienza, estrazione sociale, con vissuti, sogni e prospettive i più disparati. Uno di questi, giovane sergente del sud, mi confidò che si era arruolato a 16 anni, perché l’esercito perlomeno gli garantiva un lavoro sicuro e onesto. Lo disse con molta dignità. Oggi potrebbe apparire un eroe, o un matto, dipende sempre dagli occhiali con cui la si guarda. All’epoca era solo una persona normale. Leggere l’Amaca di Michele Serra per capire.

L' AMACA
Repubblica — 08 settembre 2009 pagina 30 sezione: COMMENTI
La D' Addario alla Biennale, Noemi Letizia intervistata da Sky, entrambe insignificanti e raggianti. È l' indotto dell' Era di Papi, un capillare industriarsi di piccole e piccolissime imprese individuali, con l' ombra dello scandalo riconvertita, oplà, in luci della ribalta. Le ragazzine e le ragazzone che ancora nutrissero dubbi sull' efficacia di quel rapidissimo cursus honorum, vedendo la Patrizia e la Noemi scintillare in video, penseranno che ne vale la pena, eccome. La congiura della stampa cattocomunista fallirà, statene certi, perché dal nostro sconcerto non si ricava un soldo, mentre dalle stanze di Papi (quelle veree quelle metaforiche) piovono quattrini e successo. Per chi si accontenta di una particina (la sedotta e abbandonata, la carina e risparmiata, la favorita e candidata, eccetera), da qualche parte c' è un red carpet già steso. Le più sincere e i più sinceri, tra l' altro, lo dicono pure: tutto, piuttosto che fare l' operaio o l' impiegata. Come si fa a dire che il capitalismo ha vinto? Il capitalismo, con quella sua vecchia mania novecentesca che bisogna lavorare produrre, al popolo fa schifo peggio del comunismo. - MICHELE SERRA