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lunedì 27 luglio 2009

Tu chiamale se vuoi emozioni

… Il più recente studio sul voto - vedi The Political Brain di Drew Westen - sostiene che i cittadini votano con le emozioni più che con il ragionamento. Con la sua ricchezza e con il suo potere mediatico Berlusconi ha agito a livello emotivo in tutta la sua vita pubblica e continua a farlo…

venerdì 24 luglio 2009

Maschi: soldi, auto e figa

Berlusconi da di gomito e strizza l'occhio al maschio italiano, e anche ad un bel po' di donne compiacenti. Può farlo perchè conosce a fondo i suoi simili, con buona pace delle gerarchie ecclesiatiche, che come dice Saraceno sono però spesso più realiste del re, anche in tema di alcove aperte. Basta che non si sappia in giro. E quando si sa è sufficiente un minimo pentimento,
una genuflessione e una prece e poi si può tornare a parlare di affari. Ego te absolvo in nomine...
La sindrome del maschio
di CHIARA SARACENO

"Non sono un santo", ha dichiarato Berlusconi, meritandosi i titoli di apertura di tutti i giornali. È davvero una ammissione di colpevolezza, una assunzione di responsabilità rispetto al pericolo serio in cui ha messo la sicurezza dello stato con i suoi comportamenti a dir poco sventati, e rispetto alle menzogne profuse con generosità al paese?

venerdì 17 luglio 2009

E' il pd il maggior alleato di Berlusconi

Archiviato l’happy hour dell’Aquila si riaccendono i riflettori sulle escort, messe sullo sfondo durante il vertice per rispettare l’appello alla decenza del presidente Napolitano. In attesa del dibattito in aula, ammesso che ci si arrivi, alcune considerazioni sparse. A tendere la trappola al premier e a rivelare al mondo la sua bulimia sessuale, di cui si sapeva da tempo, è ormai chiaro che è stato qualcuno del suo schieramento, per ragioni non certo morali ma politiche. Berlusconi è probabilmente ritenuto bollito e ingombrante e va sostituito, magari attraverso un passaggio intermedio, come per esempio un governo tecnico. I ben informati dicono entro 6 mesi. In ogni caso credo non sarà facile mettere da parte un uomo che ha dalla sua un potere economico enorme e le conseguenti armi di ricatto. E non sarà facile soprattutto perché, come sempre accade quando sembra sull’orlo del baratro, Berlusconi trova il suo maggior alleato nel pd. Inutile risalire al primo Prodi e poi a D’Alema e alla mancata legge sul conflitto di interessi: in questa fase il partito democratico invece di approfittare della situazione elaborando una serie proposta alternativa, non trova di meglio che aprire la stagione congressuale, facendosi peraltro prendere per il culo da Beppe Grillo. Strano paese l’Italia, governata dall’inventore del Bagaglino, con un comico di professione che cerca di scalare il maggior partito d’opposizione e dove a fare inchieste giornalistiche sono da anni un pupazzo rosso e i suoi omologhi. Nell’attesa che i democratici si facciano del male da soli, lasciando al pdl l’onere di mandare in pensione il capo, magari con il supporto della Chiesa, la sinistra prosegue nel suo processo di estinzione. Nella galassia dei partitini comunisti italiani, che divisi rappresentano dall’1 al 3% dell’elettorato, e uniti altrettanto, a conferma che la divisione è in un certo senso una ragione di vita dell’essere comunista, ecco affacciarsi i Comunisti – sinistra popolare di Marco Rizzo, destinati a veleggiare, forse, intorno allo 0 e briscola per cento. Con buona pace di quel mondo – alcuni milioni di persone – che ci crede ancora ma si ritrova a non avere nemmeno quello che un tempo si chiamava il diritto di tribuna. Mi sa comunque che il tempo dei giochi stia per scadere. E un primo segnale, seppur minimo, locale fin che si vuole, arriva dall’Ideal Standard di Brescia: di fronte allo spettro della chiusura, le rappresentanze sindacali dell’azienda di sanitari hanno annunciato l’intenzione di rivolgersi al ministro Bossi. Chiederanno un incontro al leader della Lega perché il suo intervento pare abbia risolto un’analoga situazione in non ricordo più quale fabbrica. C’è qualcosa che non va. In un momento di crisi strutturale, i lavoratori non hanno voce all’interno delle istituzioni politiche e le rappresentanze sindacali o non remano dalla stessa parte o quando lo fanno mirano a salvare la pelle senza pensare al prezzo da pagare. O, probabilmente, arrivati a questo punto, la pelle non ha prezzo. Il che sarebbe ancora peggio.

giovedì 2 luglio 2009

C’e Roccella e Roccella

A Roccella Ionica, piccolo centro sulla costa orientale calabra, ogni anno in agosto organizzano un fantastico festival jazz. Roccella, nel senso di Eugenia, è invece una delle tante integraliste cattoliche equamente divise nei due schieramenti politici maggioritari. Il loro unico obiettivo, con un lavoro ai fianchi encomiabile per perseveranza e abnegazione, è di sottomettere qualsiasi legge che in qualche modo riguardi la vita e la morte delle persone, cioè tutte, alla dottrina della chiesa. E quando ciò non avviene, o sorgono degli impedimenti di ordine costituzionale, parte un fuoco di fila che lascia quantomeno perplessi per i toni e i termini. E’ successo ieri dopo la sentenza del Tribunale di Bologna, che legittima la fecondazione assistita anche per le coppie non sterili e la diagnosi genetica sull’embrione, per scongiurare la trasmissione di gravi malattie genetiche. Roccella (sempre Eugenia, non Ionica) non ha perso tempo e ha dettato all’Ansa una nota piena di livore, non consona al ruolo ricoperto di sottosegretario al ministero della salute: "E' sconcertante, si tratta di un vero e proprio tentativo di riscrittura della legge 40 (…) la sentenza del Tribunale di Bologna non ha nessun collegamento con la sentenza della Corte Costituzionale che dichiarava illegittima la 40. Al di là delle questioni etiche o non etiche qui la magistratura non ha dato una sua interpretazione della legge, ma ha tentato di riscriverla. Ed è una riscrittura - ha concluso - che dimostra che le decisioni del Parlamento non sono tenute in considerazione. Ora aspettiamo le motivazioni della sentenza e poi vedremo come muoverci". Sulla stessa lunghezza d’onda, dal fronte opposto, (suor) Paola Binetti che dichiara: “non è una sentenza positiva, sono convinta che la scienza ci dovrebbe dare tutti gli strumenti per curare e non per selezionare e in qualche modo cancellare alcune persone. La sentenza prima della Corte Costituzionale e ora di Bologna - prosegue Binetti, che a questo punto ti viene di immaginarla con le mani giunte e gli occhi al cielo, in leggera ascensione - ci rende tutti particolarmente attenti a legiferare per essere certi che il valore della vita sia sempre difeso in se stesso". Di parere opposto Benedetto della Vedova, deputato pdl come la Roccella (Eugenia): "La decisione del Tribunale di Bologna di consentire il ricorso alla fecondazione assistita anche alle coppie non sterili, in presenza di malattie genetiche trasmissibili, si adegua alla recente sentenza della Consulta ed inquadra la legge 40 in una cornice giuridicamente coerente con le disposizioni costituzionali". Della Vedova non condivide inoltre chi accusa "i tribunali di continuare ad attaccare le norme più qualificanti della legge 40", perché, a suo avviso, i giudici civili, amministrativi e costituzionali hanno "evidenziato e censurato le incongruenze delle sue disposizioni più massimaliste rispetto ai principi generali dell'ordinamento giuridico in tema di autonomia dei medici e diritto alla salute delle donne". Il parlamentare ha poi criticato "la pretesa di vietare, attraverso la diagnosi pre-impianto, la selezione degli embrioni e di continuare a consentire la diagnosi prenatale e l'aborto terapeutico”.
Il dato politico di tutto ciò è che ancora una volta si evidenzia come il discrimine sia ormai tra chi concepisce la politica e le sue espressioni in modo laico e chi non abdica dal dogma confessionale, tra chi pensa e agisce in funzione del bene comune e chi questo bene lo subordina alla legge non più delle creature ma del creatore. Alle ultime politiche Eugenia Roccella è stata indecisa se candidarsi con il centrodestra o con il centrosinistra, perché entrambe le coalizioni le avevano offerto un posto nelle liste. E infatti non c’è alcuna differenza per esempio tra lei e i teodem che albergano nel pd. Benedetto Della Vedova è un ex radicale, liberale, che ha trovato casa nel pdl per ragioni, immagino, di vicinanza ideologica, per una visione economica, sociale e politica del mondo diversa da quella del pd, e su questo fa le sue battaglie. Secondo me su temi quali la procreazione, l’aborto, il fine vita, l’eutanasia, tanto per citarne alcuni, chi è incaricato di legiferare dovrebbe essere talmente illuminato da lasciare a casa le proprie convinzioni intime e avere una visione che vada al di là del proprio ombelico. Volere a tutti i costi che solo le coppie sterili possano accedere alla procreazione assistita e imporre loro comunque la roulette russa dell’embrione farlocco è cattiveria allo stato puro. Non mi viene da pensare altro.