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martedì 21 luglio 2015

Paura

Suona l'iphone. E’ mia sorella. Voce concitata: dove sei? Sto facendo un prelievo al bancomat e poi vado a trovare mamma, perché? Perché la sto chiamando da mezzora e non risponde al telefono. Possibile che non possa prendermi un pomeriggio di libertà? Comunque sono quasi a casa. Ok, dico. Arrivo anch’io. Sono a 4 chilometri dal paese dove abita mia madre, che ha 82 anni, è in gamba certo, compatibilmente con l’età, ma non si sa mai con questo caldo. Mi impongo di non pensare. Salgo in auto e accendo la radio. Ultima curva. 200 metri e sono arrivato. Proprio sotto il condominio dei miei, un assembramento di persone. Bloccano la strada. Vedo un lampeggiante. Pochi secondi, 10 anni di vita persi. L'iphone. E’ di nuovo mia sorella. Tranquillo, la mamma era sul balcone e non ha sentito le chiamate. Bene, dico. Cos’è allora tutto questo casino. Niente, c’è Salvini: sta inaugurando la sede della Lega qui nel palazzo. Quelli che vedi sono gli antagonisti che stanno protestando. Ok. Non immaginavo che in Valle ci fossero ancora tanti compagni. Dopo la paura almeno una buona notizia.