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venerdì 4 gennaio 2008

L'aborto dell'elefantino

Giuliano Ferrara è un uomo indubbiamente intelligente, ama le provocazioni e gode alle reazioni, in maniera direttamente proporzionale al polverone che riesce ad alzare. Con tutta la buona volontà dubito che sia rimasto folgorato sulla via di Damasco. La moratoria sull’aborto è un’iniziativa politica con obiettivi ben precisi: dettare la linea ai conservatori scompaginando al contempo le carte in un Pd già arrancante di suo sulla legge elettorale e in attesa che i saggi incaricati di redigere la carta dei valori scrivano tutti i ‘ma anche’ necessari a non irritare nessuno dei possibili arruolabili: dal vecchio operaio ex comunista alla suora di clausura. Un partito che al momento appare più alla ricerca del quieto vivere che di un’identità politica, culturale ed etica: per costruirla bisognerebbe avere il coraggio di scegliere, o quantomeno una consapevolezza, talmente ovvia da sembrare banale: non si può piacere a tutti e avere avversari (anche nemici, perché no?) non è un peccato per cui è obbligatorio pentirsi e correre dal confessore. Ricercare un consenso dove non ci può essere, per storie e sensibilità diverse, è un delirio di onnipotenza o una volontà suicida. Costruirci le fondamenta di un partito è demenziale. La dimostrazione è che basta una qualsiasi provocazione, confezionata bene, e svacca tutto. E chi meglio di Ferrara conosce la materia (e i suoi polli)? La scelta dell'argomento (e i tempi) non è casuale: cosa c'è di meglio dell'aborto per mandare in fibrillazione tutti i teo-qualcosa dei diversi schieramenti? Basta gettare il sasso: al lavoro sporco ci pensano poi i pasdaran d’oltretevere che siedono in Parlamento e la solita grancassa mediatica, che invece di far ‘tana’ all'elefantino si nasconde dietro a quella merda che è diventato il diritto di cronaca. Personalmente non condivido questi modi: ritengo becero e pericoloso utilizzare un argomento così delicato per le donne - un dramma sempre e comunque quello dell’interruzione di una gravidanza, non dimentichiamocelo - per scopi di potere, o peggio ancora, per puro esibizionismo autoerotico.

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