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mercoledì 27 marzo 2013

Meglio sotto

Il pensiero come vedrete è semplice e non ha bisogno di parafrasi. Ma nello stesso tempo è indice di un disagio e di un’esasperazione che dovrebbe far riflettere i vertici dell’azienda in questione. La frase è visibile (almeno fino a ieri lo era) nel sottopassaggio di una stazione lombarda che frequanto quotidianamente e a scriverla, non credo di sbagliarmi, deve essere stato uno dei tanti pendolari che viaggiano verso il capoluogo: Meglio sotto che sopra un treno. Ferrovie di merda.

martedì 5 marzo 2013

La Gianluisa

Conversazione telefonica sentita oggi in treno. Logicamente ho sentito e riporto solo quello che veniva detto live, anche se l'interlocuzione dall'altro capo del cellulare è abbastanza intuibile.




- Ciao Gianluisa…
- si bene… .
- Senti, volevo chiamarti ieri ma sono rientrata alle 9 più morta che viva e adesso sono di nuovo in treno....
- no, sto andando a Vicenza….
- va bè, comunque…. volevo chiederti se anche la Lucy ha il saggio di ginnastica il 23….
- come? sì il 23 marzo…
- Non lo so, a Sofia han dato un cartoncino per questo saggio ma io non l’ho ancora restituito. Volevo capire un po’ da te, anche perché ultimamente Sofia non va volentieri a ginnastica...
- come dici? sì, secondo me perché lei le fa faticare troppo…
- Allora, siccome volevo premiarla, anche per motivarla un po’, ho pensato di portare lei e la Lucy a un soft lunch …
- Sofia voleva già invitarla la settimana scorsa…
- no, certo, certo, beh lei e la Lucy vanno d’accordo …
- come dici? Sì credo anch’io che un po’ si somiglino, come carattere…
- Facciamo così, senza chiedere a Bruno, a prenderle a scuola potrei andare io, poi la Lucy sta con noi un po’ e te la riporto nel tardo pomeriggio…
- pensavo domani se a te va bene…
- ah domani la Lucy ha scacchi….





venerdì 1 marzo 2013

Prove di governo

Di Silvio Berlusconi si può dire e pensare tutto il male possibile ma non che non abbia l’istinto di sopravvivenza di un animale. Non a caso il giorno dopo il risultato elettorale è stato il primo a parlare. Tra i tanti travestimenti di cui ci ha ammansito, per l’occasione ha sfoderato iil meno credibile, quello dello statista, e in un video ha parlato di responsabilità, della necessità di formare un governo per il bene del paese, mettendosi a disposizione. Perché secondo voi? Perchè è capace a far di conto, conosce le possibili convergenze nei programmi di Pd e Movimento 5 Stelle – legge sul conflitto d’interesse, legge anti corruzione, tanto per fare due esempi che gli fanno venire l’orticaria – sa benissimo che un’eventuale alleanza tra le due forze, anche un’alleanza di scopo, limitata nel tempo, il tempo necessario a fare poche cose, compresa una nuova legge elettorale, tutto questo metterebbe la parola fine alla sua avventura politica e al suo salvacondotto sui processi. Su questa scorta, opportunistica se volete, proviamo a fare alcune ipotesi di scenario. Le alternative sono davvero poche e a parte le dichiarazioni di chiusura totale di Beppe Grillo, necessarie a tenere caldo il suo popolo, credo che anche per lui sia arrivato il momento di decidere. Decidere se buttare a mare un consenso enorme sfasciando tutto, o dettare l’agenda e votare la fiducia ad un governo con il Pd che abbia un mandato preciso. Per andare poi al voto ad incassare una rendita di posizione a quel punto forte anche della responsabilità dimostrata. Senza contare che già così otterrebbe il risultato di eliminare politicamente uno dei suoi due avversari, Berlusconi, sapendo peraltro che sarà sempre lui a staccare la spina a Bersani nel momento  in cui, tra un anno, un anno e mezzo, verranno sciolte le camere. Personalmente non mi sento di accusare Bersani di aver sbagliato la campagna elettorale. Il segretario del partito democratico ha detto cose di buon senso e di responsabilità, se poi gli italiani credono al più pilu per tutti non è certo colpa sua. Credo che faccia bene – come fa nell’intervista a Repubblica - a rivendicare il diritto dovere di provare ad assumersi l’incarico di premier e a chiedere la fiducia su un programma chiaro. Credo soprattutto che faccia bene a tenere il Pd lontano da qualsiasi ipotesi di governissimo, prospettata da altri maggiorenti del partito notoriamente portatori di sfiga.  Se fossi in Bersani proverei addirittura a sparigliare dicendo a Grillo: mettiamoci d’accordo sul programma e poi guidalo tu il governo.