Translate

venerdì 17 agosto 2007

Zingari

C’è stato giusto il tempo di indignarsi (e un po’ vergognarsi) per quel fuoco che ha bruciato vive delle vittime innocenti disturbando la tranquillità delle nostre vacanze estive, di dire che i rom sono un problema politico e di fare la mappa delle città buone e di quelle un po’ meno. Poi la mattanza di Duisburg ha spostato l’attenzione e cancellato gli zingari dai giornali. Certo sarebbe stato meglio, che so, una vittoria della Ferrari, visto che il made in Italy non ne esce granchè bene, ma tutto sommato anche questa è una storia più riconoscibile, che si può circoscrivere e spiegare con ragioni culturali, persino antropologiche e comunque è da sempre relegata ad un mondo altro, che fa comodo ritenere parallelo e ineluttabile. I bambini che bruciano nei sobborghi delle nostre città creano invece più disagio nelle coscienze. Leggendo le cronache e il conseguente pietismo politicamente corretto, mi sono ricordato di un brevissimo saggio dello scrittore Antonio Tabucchi “Gli Zingari e il Rinascimento – vivere da Rom a Firenze” pubblicato nel ’99 da Feltrinelli. Tabucchi racconta di questo suo breve viaggio nell’emarginazione, dove ha accompagnato per un reportage un'amica e collega. Mostra il contrasto tra una città che guarda sempre altrove e volutamente dimentica o nasconde alla vista i propri mostri. E’ un caso che si parli di Firenze, perché Tabucchi ci abita, ma potrebbe essere qualsiasi altro posto. Del resto a chi interessano gli zingari? Ladri, accattoni: brutti, sporchi e cattivi. Uno stereotipo a cui, c’è da dire, loro stessi fanno poco nulla per affrancarsi. Il punto è che i flussi migratori sono sempre più massicci e continuare ad ignorarli o farne solo una questione di ordine pubblico o di campi, in ogni caso il più lontano possibile dalle vetrine del centro, non risolve la questione. Se non ce ne siamo ancora accorti esiste un problema e sarebbe il caso di affrontarlo con progetti di più ampio respiro che non il solo mettere mano al portafogli.
Nel saggio di Tabucchi c’è una pagina molto forte, una provocazione, certo, ma anche un invito a non perdere di vista il senso e il valore delle cose.

“Appello ai fiorentini che ancora conoscono il senso della civiltà.
Fiorentini: il vostro centro storico è percorso quotidianamente da automobili aggressive, volgari, lussuose, rumorose e arroganti, guidate da persone dall’aspetto aggressivo, volgare, lussuoso, rumoroso e arrogante che strombazzano e vi investono se non vi fate da parte rapidamente. Teoricamente non potrebbero entrare in questa zona pedonale, ma non c’è vigile che li controlli. Sono i corsari delle vostre strade.
Fiorentini: il vostro centro storico è percorso quotidianamente da scooter aggressivi, volgari e lussuosi, guidati da giovanotti e da ragazzi aggressivi, volgari e lussuosi che, guidando con la mano sinistra, telefonano con la mano destra, lanciando messaggi idioti a dei Lapi o a delle Beatrici e cercando soprattutto di mettervi sotto.
Fiorentini: il vostro centro storico è percorso quotidianamente da bande di poveri turisti, silenziosi, tristi, timidi, individualmente beneducati, ma resi barbari da terribili tour-operator che li torturano scaricandoli da terrificanti autobus a due piani muniti di air-conditioned e di cuffie stereo e provenienti da 1500 chilometri di distanza con un viaggio notturno (arrivano da Parigi o da Londra); turisti provenienti dalle zone più lontane del Globo (Nuova Zelanda, Giappone, Arkansas) ai quali nulla importa dell’affresco del Perugino, dove il naso del santo di profilo è radicalmente diverso dalla prospettiva giottesca, ma desiderosi solo di una pizza, di un gabinetto e di una Coca-Cola, la cui lattina sarà gentilmente depositata sui marciapiedi.
Fiorentini: firmate questo appello-referendum per allontanare tutte queste persone che portano qualche soldo nelle vostre botteghe e che, come dice la stampa: “arricchiscono l’economia della città”. Fiorentini, fate un atto di coraggio, chiamate al loro posto gli Zingari della periferia, essi sono ladri, astuti e cattivelli. Alla prima occasione vi ruberanno il portafoglio forse, nel migliore dei casi vi importuneranno chiedendo un’elemosina all’incrocio di questa antiche strade. Non vi porteranno ricchezza; al contrario, ve ne sottrarranno un po’ se appena gli sarà possibile. Ma con loro vivrete meglio, in maniera meno nevrotica, con minore tensione, con maggiore allegria e distensione, come devono convivere tutte le creature alle quali è concesso di vivere non oltre i settanta o ottant’anni quando va bene.
Fiorentini, firmate quest’appello per la sopravvivenza della vostra identità umana, se non volete diventare una merce di scambio”.

da “Gli Zingari e il Rinascimento”, Antonio Tabucchi, Feltrinelli editore

Nessun commento: