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mercoledì 9 marzo 2011

Senza vergogna

L’immagine è quella di Corrado Guzzanti che nel bel mezzo di una festa piscia sul divano di casa mentre la voce fuori campo dice: nella casa delle libertà ognuno fa il cazzo che gli pare. Satira politica, teatro, finzione. L’odierno Truman Show è invece talmente reale che si finisce per perdere il senso della realtà. E della vergogna. Due notiziole lette questa mattina. La prima. Il 4 marzo ricorreva il sesto anniversario della morte di Nicola Calipari, servitore dello Stato, assurto per qualche giorno al rango di eroe per aver perso la vita in Iraq, ucciso dal fuoco amico mentre riportava a casa la giornalista Giuliana Sgrena, appena liberata dalla prigione irachena. Ucciso non si sa bene perché, né da chi: o meglio, si può ipotizzare il perché e a quel punto importa poco da chi. Il suo ricordo sta diventando talmente imbarazzante che quest’anno, per commemorarlo, non è stata organizzata alcuna cerimonia di Stato, ma una semplice funzione religiosa. La famiglia ha giustamente declinato l’invito. Contemporaneamente due suoi colleghi, sporcati da inchieste e da pesanti sospetti, hanno avuto un avanzamento di carriera. La seconda storia fa il paio con questa. Strage di Ustica. Il Dc 9 dell’Itavia che improvvisamente scompare dai radar, per riapparire in mare con il suo carico di 80 persone una sera di fine giugno del 1980. Una strage su cui permane il segreto di Stato e per la quale i famigliari non hanno avuto ancora la soddisfazione di vedere riconosciuto un colpevole. Dopo i processi farsa, le omissioni, le troppe falle di un’inchiesta a ostacoli, ora devono subire anche questa ulteriore umiliazione dal governo italiano. L’esecutivo ha infatti deciso che querelerà qualsiasi persona, famigliari compresi, dovesse ancora parlare di abbattimento del Dc 9 durante un combattimento tra velivoli militari, o da un missile, tirando in ballo depistaggi della nostra Aeronautica. Che probabilmente è la verità. L’unica verità concessa dal nostro governo è invece la bomba esplosa a bordo. A vigilare è stato messo il sottosegretario Carlo Giovanardi. Come dire, la tragedia che si trasforma in farsa.

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