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mercoledì 30 gennaio 2008

L’idea di Veltroni

Mi scrive Carlo, e io sono d'accordo con lui

Forse questa volta Veltroni un’idea ce l’ha, anche se non sa di averla. Fatto salvo il principio che dovrebbe divenire prassi, quello di passare dal voto ogni qualvolta un governo cada con un voto di sfiducia - evitando quegli imbarazzanti cerimoniali in cui tutti i partiti vengono consultati dal Capo dello Stato per poi riferire, alla stampa appostata all’esterno, proposte diverse se non opposte a quelle appena comunicate all’interno del Quirinale - questo Parlamento, incapace di un indirizzo prettamente politico, potrebbe essere in grado di costituire una sorta di nuova Assemblea Costituente, di cui l’Italia avrebbe comunque assolutamente bisogno, per definire le riforme costituzionali ed elettorali che un governo di una parte politica sola non potrebbe fare.
Ecco dunque l’idea di approfittare di questo ‘empasse’ politico con un incarico al presidente del Senato. Ecco l’idea di una maggioranza composta da Forza Italia, Pd e partiti centristi (con appoggi che possono arrivare sia da destra che da sinistra) che provveda all’ordinaria amministrazione per un anno, e di un Parlamento che si occupi di riformare la Costituzione e la legge elettorale.

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