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sabato 23 febbraio 2008

Il problema serbo

Ricevo da Carlo

La Serbia è sempre stato un problema. Sempre. Un problema di democrazia, di arroganza, di violenza, di cattiveria storica. Il popolo serbo ha sempre scelto rappresentanti aggressivi, arroganti, violenti, cattivi. L’esempio degli ultimi 20 anni dovrebbe essere di monito a tutti i paesi che hanno a cuore la pace nei Balcani, zona – non dimentichiamolo mai – da cui hanno preso il via due guerre mondiali. E quasi ce ne scappa una terza. Sono, spero, nel ricordo di tutti, le violenze, gli stupri, le aggressioni a civili inermi messe in atto dalle truppe erbe durante quella guerra.
L’aggressione all’ambasciata americana e a tutte le sedi istituzionali e commerciali dei paesi che hanno riconosciuto il sacrosanto diritto all’indipendenza del Kosovo (dopo anni di tirannia serba) è una vergogna che dovrebbe avere pesantissime conseguenze politiche e, se necessario, anche militari. Attaccare un’ambasciata – o non difenderla da attacchi semi-militari, come è avvenuto – è un palese atto di ostilità e di guerra nei confronti di un altro Paese, che nulla ha fatto se non riconoscere il diritto all’indipendenza di un popolo votata in assoluta democrazia.
Il parallelo Kosovo - Padania portato in una delirante intervista dall’ambasciatrice serba in Italia, finalmente ritirata dal suo governo e spero mai più gradita in Italia, è assolutamente indecente, segno della scarsa conoscenza del nostro Paese. Agli slogan popolani e un po’ beceri dei nostri autonomisti, infatti, sono sempre seguiti gesti politici ben più seri, magari non condivisibili, ma sempre nel rispetto della legge. Soprattutto in Italia non c’è un esercito che vessa, arresta, ammazza oppositori politici e violenta donne. E mai ci sarà.
Nonostante questo la Russia di Putin continua a difendere questo stato, veramente ‘canaglia’, che nella storia ho solo portato guerre, violenze e distruzioni.
Ci auguriamo un pronto ritiro dell’ambasciatore italiano in Serbia e la chiusura di ogni rapporto politico e commerciale con un popolo e un governo che predicano e applicano quotidiana violenza da molti anni. Mi auguro di non dover mai trovare spazio per la Serbia nell’Unione Europea.

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