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venerdì 29 febbraio 2008

Nani e ballerine

La politica dovrebbe essere una cosa seria. Lo è stata. Perlomeno fino a quando nelle aule di Montecitorio e di Palazzo Madama hanno iniziato a prendere posto saltimbanchi, nani e ballerine. Avrebbe dovuto essere un segnale di crisi. Non era normale, dico io, che Carlucci di ogni genere, prive di qualsiasi background, passassero di punto in bianco dalle serate sulle terrazze romane, tutte "signora mia non mi dica, non sa cosa mi ha fatto oggi la filippina", a pontificare e a decidere di legge 194, di missioni all’estero, di finanziaria. Invece niente. A partire dalla famosa discesa in campo, la madre di ogni nefandezza, ad ogni elezione, tutti i partiti dell’arco costituzionale, nessuno escluso, fanno a gara per garantirsi in lista almeno un esponente del jet set, che può essere un attore, un cantante, un presentatore, o comunque qualcuno su cui la cronaca malata di quel momento ha acceso i riflettori: il no global, il figlio dell’imprenditore, l’operaio scampato ad una tragedia. Perché? Cosa hanno a che fare questi signori con la politica? Possibile che nessuno riesca a interrompere questo corto circuito? Chi chiede ad un volto noto, in quanto volto noto, la disponibilità a candidarsi, non ha alcuna giustificazione. Ma anche chi accetta… Fatevi curare a vostre spese, non c’è bisogno di andare in parlamento. L’ultima follia è la candidatura per amicizia. La conosco da anni, mi ha convinto la sua determinazione. Il mio lavoro mi ha dato tanto, ora sento di dover fare qualcosa io per gli altri. Chi te l’ha chiesto? Ci son tante belle cose di cui occuparsi. Se senti il sacro fuoco per gli altri dedicati alla tua famiglia, fai il/la volontario all’ospizio, al campo nomadi, aiuta la filippina a lavare le tende.
Non ce l’ho personalmente con Paola Ferrari, che non conosco, e che oggi ha annunciato di sposare la causa de La Destra e in particolare di Daniela Santanchè. E’ tutto il sistema che non funziona. E non si è ancora toccato il fondo. Uno dei prossimi papabili ad un seggio potrebbe essere Flavio Briatore, anche lui amico della Santanchè e definito dalla Ferrari un’eccellenza italiana. A quando Luciano Moggi e Fabrizio Corona? E che ne dite del figlio di Riina, di nuovo a piede libero per decorrenza dei termini?

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