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venerdì 22 febbraio 2008

Bioetica e biopolitica

L’accordo tra il Pd e i radicali non piace alla senatrice teodem Emanuela Baio Dossi. Pazienza, anch’io non vorrei la senatrice Baio Dossi e tutti i teo qualcosa in un partito di centro sinistra, ma sembra che in Italia i nipoti del pci non possano fare a meno dei cattolici. Come le mosche della merda. Forse si devono scusare di qualcosa: sì siamo comunisti, ma anche…. Sì, abbiamo una cultura marxista, siamo figli del materialismo storico ma abbiamo anche profondo rispetto per la dottrina della chiesa. Per quanto mi riguarda non c’è problema, non voterò il Pd e continuerò a non avere interesse ad ascoltare quanto dicono né le alte né le basse gerarchie ecclesiastiche. Detto questo vale la pena leggere il pensiero politico di Baio Dossi e i perché dei suoi distinguo dai radicali così come sono stati riportati dall’Agi.
“Da credente impegnata in politica ritengo che un cattolico possa votare uno schieramento che comprenda i radicali, come del resto emerge dal sondaggio pubblicato oggi sul settimanale Famiglia Cristiana, il quale afferma che il 40% dei cattolici ha detto sì. Si tratta dell'ingresso nel PD di singole persone che entrando, devono mettere da parte le proprie origini radicali, come del resto ho fatto io, pur provenendo dal partito popolare e dalla margherita. L'elettorato cattolico - prosegue la senatrice del PD - è tra i più esigenti, è vero, ma quando è posto davanti ad una scelta, la valuta nel suo insieme. Sicuramente guarda a temi quali la bioetica e la biopolitica, ma li coniuga alle scelte di carattere economico e sociale con un'analisi attenta verso la politica estera. L'elettorato cattolico mette al primo posto l'aumento dei salari, infatti, per poter garantire il rispetto della persona, è importante anche riuscire ad arrivare alla fine del mese e consentire ai membri della famiglia di vivere serenamente e dignitosamente. Questo è un punto essenziale del programma del PD che deve essere condiviso, senza ritrosie, dai radicali. L'elettore cattolico nel panorama sociale colloca al primo posto la salvaguardia dei diritti umani, della persona umana e dei diritti ad essa connessi. La presenza di candidati che si riconoscono nella dottrina sociale della Chiesa rappresenta una forza consistente e maggioritaria nel PD. La presenza di candidati di estrazione politica radicale -conclude la senatrice Baio - rappresenta, al contrario, una esigua maggioranza che, se vuole entrare a far parte a pieno titolo del PD, deve scegliere di condividere lo statuto, il manifesto dei valori e il codice etico approvati dall'Assemblea Costituente il 16 febbraio 2008”.
Che dire: averne di menti lucide come questa in parlamento.

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