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martedì 5 febbraio 2008

Due Camere (con bagno)

Come era prevedibile, all’ultimo Berlusconi si è sfilato. Per un mese ha fatto credere a Veltroni di essere disponibile al dialogo sulle riforme, un minuto dopo la sfiducia al governo Prodi ha prestato ascolto solo alle sirene delle elezioni anticipate, convinto di vincere a mani basse. Non l’hanno fermato né l’autorevolezza del presidente Napolitano, nè la mediazione del presidente Marini, nè tantomeno gli appelli del mondo imprenditoriale, delle parti sociali, della stessa Chiesa ad una transizione di poche settimane, per aggiustare una legge elettorale pessima che impedisce la governabilità. C’era da aspettarselo: lo stesso scherzo lo fece a D’Alema nella Bicamerale. Ora abbiamo davanti due mesi di campagna elettorale, si spera dai toni pacati e soprattutto senza la demonizzazione dell’avversario. Il Partito democratico ha annunciato che correrà da solo e questa potrebbe costituire una novità dirompente, stante il quadro politico attuale. Perché, come scrive Edmondo Berselli su Repubblica, con il calcolo si può conquistare il potere; ma una scommessa intelligente può far saltare il banco.

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