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lunedì 6 dicembre 2010

Domande

Quando sono nati, ormai diversi anni fa, i magazine allegati ai quotidiani erano più che altro un ricettacolo di pubblicità: un peso morto da lasciare all’edicola o, in alternativa, una buona ragione per acquistare quel giorno un altro quotidiano. Nel corso del tempo c’è stata un’evoluzione editoriale e, pur mantenendo una consistente quota parte di pubblicità, anche questi giornali si sono arricchiti di articoli e rubriche che ne giustificano il ritiro dall’edicolante. Prendiamo D di Repubblica, per esempio. Soprattutto da quando è diretto da Cristina Guarinelli, non mancano spunti intelligenti e proposte di lettura. A me piace la rubrica delle Domande con cui si apre la rivista, ispirata da una frase di Yves Montand e Barbra Streisand tratta dal film L’amica delle 5 e mezza: “Credo che le risposte rendano saggi, ma le domande rendano umani”. Domande che, come si legge, nascono da personaggi pubblici e non, che con la loro straordinaria fantasia creativa ispirano di volta in volta la pagina. Qualche esempio particolarmente felice:



1) Dimettersi è reato?

2) Il PDF, in fondo, qualche possibilità ce l’avrebbe?

3) Il damone è una drag queen?

4) Dopo le medicine che cominciano con la Z c’è solo la magia?

5) L’abbassa-lingua usato dall’otorino è il primo tradimento?

6) Quando vi fate una tazza di tè è perché è successo qualcosa o vorreste che non succedesse niente? Detto in altro modo: il tè è la vostra aspirazione al nulla? Controprova: qualcuno ha mai fatto qualcosa di rivoluzionario dopo aver bevuto una tazza di tè?

7) Quando vi trovate per caso da soli nelle cucine degli altri, perché è così sexi aprire il frigorifero e perlustrare i vari scomparti, come se steste guardando per la prima volta un cavolfiore o una bottiglia di champagne? E’ perché sono cibi che non vi conoscono?

8) Un giorno spiegheranno che l’apparato sessuale è soltanto il primo di una lunga serie di social network?

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