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mercoledì 19 gennaio 2011

Le dame, i cavalier, l’armi, gli amori…

La tristezza della lussuria

ENZO BIANCHI

(…) Per reagire a tale clima ammorbante dovremmo acquisire la consapevolezza che la lussuria toglie la libertà: chi ne è schiavo finisce per asservirsi all’idolo del piacere sessuale, un idolo ossessionante che innesca una pericolosa dipendenza. Chi è preda della lussuria è come malato di bulimia dell’altro, lo cosifica in modo reale nella prestazione sessuale o in modo virtuale nell’immaginazione(…)

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IL COMMENTO

Il sermone della decenza

di BARBARA SPINELLI

Dovrebbe esser ormai chiaro a tutti, anche a chi vorrebbe parlar d'altro e tapparsi le orecchie, anche a chi non vede l'enormità della vergogna che colpisce una delle massime cariche dello Stato, che una cosa è ormai del tutto improponibile: che il presidente del Consiglio resti dov'è senza neppure presentarsi al Tribunale, e che addirittura pretenda di candidarsi in future elezioni come premier. Molti lo pensano da tempo, da quando per evitare condanne il capo di Fininvest considerò la politica come un sotterfugio.

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Il tradimento dei leccapiatti

MATTIA FELTRI

E’ davvero così: a guardarlo dagli amici ci avrebbe dovuto pensare Dio. Il sapore della disfatta è tutto lì, nelle conversazioni miserelle dei compari, nelle valutazioni sguaiate e ginnasiali delle ragazze di cui Silvio Berlusconi credeva d’aver conquistato il cuore con fascino e munificenza. Il peggio sta nella risatina oscena di chi sa di avere realizzato la circonvenzione del vecchio famelico sempre col cuore e il portafogli aperto: il dialogo fra Emilio Fede e Lele Mora varrebbe un ultimo atto da ovazione.

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