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martedì 23 novembre 2010

Avetrana

Ho saputo per caso di un orrendo delitto che si sarebbe consumato ad Avetrana, che dovrebbe essere in Puglia, se non sbaglio. Pare che una ragazzina di 15 anni sia scomparsa nel nulla quest’estate. In un primo momento, su indicazione anche dei parenti, gli inquirenti avrebbero seguito la pista dell’allontanamento volontario. Forse con un amico incontrato su Facebook, si diceva. Una vicenda che, era il pensiero comune, si sarebbe risolta a breve, con un ritorno a casa della ragazzina e la necessità per i genitori di capirne e comprenderne i disagi adolescenziali. Poi, ad un mese di distanza, la scoperta del cadavere in un pozzo. E l’arresto quasi immediato dello zio, che avrebbe dapprima confessato il delitto, anche con particolari raccapriccianti, quindi avrebbe ritrattato per accusare la figlia, di poco più grande. Figlia che tra l’altro pare fosse la migliore amica della vittima. Sullo sfondo, si narra, la disputa tra le due giovani donne per un ragazzo del posto. Ho usato tutti questi condizionali perché di questo orrendo delitto è tutto quello che si sa al momento. La televisione se n’è guardata bene dal parlarne. Qualche accenno al telegiornale, probabilmente. Tanto è vero che la notizia me la sono persa. Di sicuro non c’è stata alcuna trasmissione di approfondimento, anche solo un inviato sul posto che documentasse questo abominio. Purtroppo in tv siamo costretti a subire giornalmente pipponi sulla crisi economica, ore di analisi sul rischio di bancarotta del Portogallo, della Grecia e ora anche dell’Irlanda; sulla disoccupazione, ormai non più solo giovanile, ma che coinvolge almeno tre generazioni. Sui tagli alla scuola e alla cultura. Ieri c’è stato addirittura uno speciale su una delibera fatta approvare in Commissione Europea da Francia e Germania che prevede per i Paesi Ue l'obbligo di rientro dei debiti eccedenti il 60 per cento del Pil entro due anni, a partire dal 2012. Adesso la delibera dovrà essere approvata dal Parlamento di Strasburgo che, se la dovesse ratificare, comporterebbe per l’Italia una manovra, nel 2012, di 45 miliardi solo per ottemperare a quell'obbligo e altrettanti per l'anno successivo. Il commentatore ci ha poi messo del suo, come fanno sempre in questi casi, dicendo che manovre di queste dimensioni per un paese già stremato da una stasi nella crescita che dura da vent'anni, potrebbero risultare letali. I soliti pessimisti. Ho deciso che non guarderò più la televisione. A meno che non si occupi di più di casi come quello di Avetrana.

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