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venerdì 7 agosto 2009

Ru486

Come dice Roberto Saviano, non si deve mai abbassare la guardia.


La crociata vaticana e le mani sulla vita

(…) È inammissibile, invece, la pretesa autoritaria e illegale di fare dell' Italia un luogo dove alle donne è preclusa la possibilità di fare le stesse scelte delle donne di quasi tutti gli altri paesi europei; e dove si violano consolidate regole europee sulla registrazione dei farmaci, fondate sul "mutuo riconoscimento": quando il farmaco è già stato autorizzato in un altro paese europeo, si può chiedere che venga autorizzato anche in altri. Questa procedura implica che si possa discutere sulle modalità dell' autorizzazione, non sul concederla o negarla. E nel comunicato dell' Agenzia italiana per il farmaco si dice che l' autorizzazione «conclude quell' iter registrativo di mutuo riconoscimento seguito dagli altri paesi europei». Se, invece di abbandonarsi alle invettive, si fossero lette queste poche parole e le equilibrate considerazioni del direttore dell' Agenzia, si sarebbero evitate molte sciocchezze e forzature (…)

La pillola va giù

Chi vuol prendere la pillola antiabortiva RU486, la prende. Chi non vuol prenderla (per motivi medici, etici, religiosi, varii) non la prende. Nessuno è obbligato a nulla. La scelta è chiara, semplice: infatti in altri Paesi europei questo farmaco è liberamente in vendita. Da noi, no. Da noi la Chiesa cattolica, dotata di un potere politico che è oppure sembra forte, che altrove ha già perduto la partita, che non pare avere fiducia nell’obbedienza e osservanza dei suoi fedeli, ha già dato inizio a tutte le possibili pressioni negative (…)

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