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giovedì 4 dicembre 2008

Democristiani

In Italia se vieni eletto in un partito e non ti ritrovi più nelle sue scelte programmatiche non prendi e te ne vai da un'altra parte, come sarebbe logico, legittimo e opportuno. No, in Italia se non stai bene in un partito, ne fondi uno tutto tuo, “autonomo ma che guarda”. L’ha fatto mesi fa Carlo Giovanardi, la cui berlusconità ai tempi della sua militanza nell’Udc era persino imbarazzante, dando vita ai Popolari liberali, per confluire un minuto dopo nella famiglia del Pdl. L’ha fatto oggi Francesco Pionati, ex notista politico, già vicedirettore del Tg1, orfano democristiano, fino a ieri portavoce dell’Udc. Rimproverato dai suoi per aver flirtato con il Cavaliere, Pionati ha preso cappello e ha messo in piedi l’Adc, Alleanza di centro per la libertà (libertà da cosa poi: come se ci fosse qualche partito per o della schiavitù da cui differenziarsi, mah). La nostra sarà una casa per traghettare i moderati nel centrodestra, ha tenuto a precisare l’ex pupillo di De Mita. Una sorta, forse, di camera di purificazione, in cui meditare e pentirsi dei propri trascorsi, rendendo meno traumatica l’adesione al regno del cavaliere. O forse, meglio - Giovanardi docet - una casa che consenta, anche con pochi inquilini, di sedere da subito al tavolo principale ma con un potere contrattuale sicuramente più forte di quello del singolo parlamentare che chiede asilo, partecipare alle elezioni con il proprio simbolo in liste bloccate e dividersi i finanziamenti previsti percentualmente per tutti quelli che scendono in campo, corrono per, ecc. ecc? “In politica – sostiene Pionati - non si può stare in modo ambiguo, bisogna fare scelte di campo precise e noi oggi la facciamo: nasce un movimento che ha l'obiettivo di riportare i moderati nel centrodestra, anche quelli che fino ad oggi hanno creduto in modo illusorio che fosse possibile creare un terzo polo. Noi guardiamo al Pdl, sosteniamo il governo e Berlusconi, mantenendo però un profilo autonomo che svilupperemo di volta in volta con gli alleati in base alle esigenze e alle diverse tappe elettorali. In questo sistema bipolare bisogna schierarsi”. Se ci fosse l’esame da democristiano, a Pionati bisognerebbe dare una cattedra honoris causa. Chi ha conosciuto e militato nella balena bianca non ce la fa a stare all’opposizione. Non soltanto lo ritiene innaturale: crede fermamente che sia immorale, come per Fonzie chiedere scusa. E siccome non può dettare le condizioni, visto che non ha né i numeri né i soldi, si offre “mantenendo”, guarda ma deciderà di volta in volta, dice per non dire. Nel frattempo Pionati ha già incontrato Berlusconi: “Ci siamo visti, gli abbiamo comunicato la nostra decisione che è quella di prendere una posizione chiara e coerente, assumendocene le responsabilità”. Più democristiano di così…

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