Translate

giovedì 6 settembre 2007

Città più sicure

Il pacchetto sicurezza del governo può piacere o non piacere. Personalmente continuo testardamente a credere che non si possano mettere sullo stesso piano i problemi di criminalità e quelli di decoro urbano. Fermo restando che chi delinque o viola le leggi vigenti deve essere perseguito, da qualsiasi parte del mondo arrivi. Credo che i lavavetri, gli accattoni, i venditori ambulanti senegalesi, le prostitute, siano dei miserabili, l'ultimo anello di una catena che ha ai vertici tutte le mafie presenti oggi in Italia, con le loro reti di connivenze. Clan di malavitosi senza scrupoli che si spartiscono impunemente una torta di diversi milioni di euro sfruttando uomini, donne e bambini, rubando loro l'anima e la dignità. Ritengo, sempre testardamente, che sia un errore per il centrosinistra affrontare i problemi dell'ordine pubblico, e più in generale della giustizia, con interventi di pancia e populisti. Come dice il ministro Paolo Ferrero, che non è propriamente un rivoluzionario, "l'insicurezza deriva soprattutto dalla precarietà e dalla rottura dei legami sociali e la sua percezione, è dimostrato, cresce anche quando calano i reati. I sindaci e lo stesso ministro Amato cadono nella logica del capro espiatorio, con cui si dà un nome a una paura che ha cause diversificate". Forse, cari compagni (compagni?) bisognerebbe avere un po' più di coraggio e distinguere tra criminalità e marginalità, reprimendo la prima e intervenendo sulla seconda per recuperarla. Altrimenti qual è la differenza dalle politiche di destra o leghiste?
Per il resto rimane valido l'articolo di Giuseppe D'Avanzo (vedi qualche post più sotto). Detto questo, il titolo del Manifesto è da applausi.

Nessun commento: