Translate

venerdì 25 gennaio 2013

Poveri e nemmeno più belli

Dicono le cronache che questa mattina dal tinello di casa, a Mattino 5, ha annunciato che ha pronta una proposta shock per le famiglie. Nessuna anticipazione: per ridere (o più probabilmente per bestemmiare) dobbiamo attendere la vigilia delle elezioni. Credo che l’attesa non mi toglierà il sonno. L’unica proposta nelle sue corde che mi viene in mente potrebbe essere il ripristino dello ius primae noctis. Per fortuna non ho figlie. Tornando invece alle cose serie, in un paese normale, chi governa, o si candida a governare, avrebbe il dovere di occuparsi del paese reale. Che è quello raccontato di seguito.


COSI' SIAMO DIVENTATI POVERI

(…) Quasi la metà del paese non ha lavoro, lavora al nero, ha redditi sotto i mille euro. La media delle famiglie italiane guadagna meno di ventimila euro l’anno, con buona pace delle discussioni sulla patrimoniale per chi ha redditi sopra il milione o il milione e mezzo. (…)

L’ascensore sociale non è solo fermo, guasto, bloccato dal malaffare e dal malgoverno. Torna indietro. Non sale: scende. I figli hanno un destino peggiore dei padri, (…)

È il lavoro che manca. È l’unica cosa di cui parlare, la sola di cui una campagna elettorale dovrebbe occuparsi: offrire un progetto per restituire lavoro al Paese. Senza libertà materiale non c’è libertà politica né democrazia. Il resto sono chiacchiere.

Continua a leggere



Nessun commento: