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lunedì 19 settembre 2011

Vergognati Giovanardi

Perché esiste Giovanardi? Perché un uomo così siede da un milione di anni in Parlamento, a volte anche con incarichi di governo? Passi - ma anche no, è ora di smetterla di giustificare dichiarazioni ridicole e fuori luogo: Giovanardi non è un comico, o perlomeno non dovrebbe esserlo – passi, dicevo, che se la prenda con Madonna (nel senso della cantante/attrice/regista, non della Vergine), chiedendo di boicottarne il film presentato alla mostra di Venezia, perché la suddetta avrebbe espresso giudizi poco lusinghieri sul presidente del consiglio. Non ha il senso della famiglia avrebbe detto Giovanardi, come se il suo padrone fosse un esempio di virtù. Non contento ha quindi aggiunto: “Il pensiero politico di Madonna su Berlusconi non conta nulla. Gli italiani sanno che è una supermiliardaria e non è che la gente si lasci irretire da questi satrapi ricchi e viziati". Poi finalmente l’hanno spento, per pietà. Ma del resto si sa che Giovanardi quando apre bocca fa più danni di qualsiasi intercettazione. Passi, dicevo, (ma anche no), l’uscita infelice sulla signora Ciccone. Tanto più che Madonna non leggerà mai le dichiarazioni di Giovanardi - who is? - e se mai lo facesse le basterebbe fare una ricerca su google immagini per capire tante cose di quest’uomo, e, purtroppo, anche dell’Italia. Quello che è intollerabile è che Giovanardi intervenga sulla decisione del giudice monocratico di Palermo di accordare 100 milioni di euro di risarcimento ai parenti delle vittime della strage di Ustica, condannando al pagamento i ministeri della difesa e dei trasporti, per “omissioni, negligenze e depistaggi”: i ministeri non prevennero cioè il disastro e poi impedirono l’accertamento dei fatti. Giovanardi, dall’alto del suo sottosegretariato al leccaggio di culo, ha fatto sapere che lo Stato ricorrerà contro la sentenza, sostenendo la tesi della bomba a bordo, cancellando trent’anni di vergogna, di registrazioni manomesse, sparizioni di tracciati radar, registri bruciati, morti misteriose di militari che sapevano e potevano parlare, di intimidazioni a giudici e periti. Tutti fatti accertati e incomprensibili se la causa fosse stata davvero una bomba. La realtà è che, con ogni probabilità, quella notte del 27 giugno 1980 sui cieli di Ustica c’era in atto una guerra e un missile è sfuggito al controllo dei contendenti andando a colpire il DC 9 Itavia con 81 passeggeri a bordo: 69 adulti e 12 bambini che tornavano a casa o andavano in vacanza. 81 famiglie che non hanno ancora avuto una verità perché è una verità che l’Italia non ha il coraggio o il potere di dire. 81 famiglie a cui oggi il ministro della famiglia vuole negare un risarcimento dovuto, non foss’altro per vergogna.


Il Fatto Quotidiano

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