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giovedì 6 novembre 2008

Il dito e la luna

Ieri il titolo di prima del Manifesto, la Casa Bianca sullo sfondo, era: Indovina chi viene a cena. Oggi Berlusconi dice di Obama che è bello, giovane e abbronzato. Il primo, il Manifesto, rischia di scomparire perché il ministro Tremonti nella manovra d’agosto ha previsto la cancellazione del finanziamento pubblico all’editoria politica e cooperativa (dovrebbe però esserci una moratoria, speriamo) in singolare sintonia peraltro con il punto C del «Piano di rinascita nazionale» di Licio Gelli, che testualmente recita: «Stampa - Abolire tutte le provvidenze agevolative dirette a sanare bilanci deficitari». Il secondo, Berlusconi, è il presidente del consiglio. Detto questo, ritengo inutile l’indignazione dell’opposizione (l’opposizione?) sull’argomento. La gaffe si commenta da sola, che bisogno c’è di pretendere scuse o contrizioni di vario tipo? Se la paura è di andare incontro ad un incidente diplomatico, credo che il Pd possa dormire tranquillo: l’America con quello che pensa o dice l’Italia ci si pulisce il culo, l’ha fatto con il Cermis e l’omicidio Calipari, figuratevi con le battute del capocomico del Bagaglino. Non ho invece visto, purtroppo, prese di posizione o commenti in merito alla notizia riportata oggi da Repubblica, della giovane precaria incinta denunciata per aver rubato della carne alla Standa. Erano mesi che non ne mangiava perchè non poteva permettersi di acquistarla, avrebbe confessato tra le lacrime. Se qualcuno, pacatamente, se ne volesse occupare. Per la ragazza ma anche per chiedere al direttore del supermercato, che tanto sollecitamente ha chiamato le guardie, come mai l’ammontare del bottino, tre confezioni di carne non di primissima scelta e alcune di affettati, era di 67 euro, 130 mila lire. Servirebbe quantomeno a stabilire chi è il ladro. E’ vero che gli zingari rubano, mai però quanto i domiciliati a Montecarlo. Lo scrive Stefano Benni in Margherita Dolcevita e io sono d’accordo con lui.

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