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sabato 15 novembre 2008

Cartellini rossi

Mi piacerebbe che in Italia ci fosse un grande partito laico e di sinistra, con una classe dirigente che si fa carico delle istanze della base su principi condivisi. Personalmente non credo tanto nella democrazia interna, non mi piacciono perlomeno i partiti che hanno diverse anime, per cui ci sono quelli di centrosinistra, quelli di sinistracentro, di sinistrasinistracentro e di centrocentrosinistra ecc. ecc.. Dove tutti si sentono in diritto di dire, puntualizzare, rettificare, polemizzare, spesso mettendo in difficoltà il segretario che dovrebbe rappresentare politicamente la posizione unitaria del partito. Per farla breve: le discussioni si fanno in sezione, per utilizzare un termine forse obsoleto, e all’esterno si arriva con una piattaforma (altro termine obsoleto) condivisa. Chi non è d’accordo o non si sente rappresentato può prendere cappello e andare via. Chi continua nei distinguo dopo la sintesi raggiunta è un provocatore e va espulso. Se però il problema è che non c’è una sintesi, ma anche… allora è un altro paio di maniche.

ELUANA: SETTE SENATORI PD, NON C'E' SOLO DDL MARINO ROMA (ANSA) - ROMA, 14 NOV - "Sulle dichiarazioni anticipate di fine vita il Partito Democratico non ha un'unica posizione". Lo dichiarano i senatori del PD Emanuela Baio, Daniele Bosone, Mauro Del Vecchio, Claudio Gustavino, Luigi Lusi, Paolo Rossi, Paolo Giaretta. "Oltre al testo del sen. Ignazio Marino - continuano i senatori del PD - esistono altri ddl, tra cui il nostro, che propone un punto di vista diverso rispetto a quello del collega. Per noi la vita è un bene indisponibile, come sostiene anche la Costituzione. Ogni giorno contribuiamo, come altri, con idee, valori, storia e cultura personali, alla costruzione del Pd: in esso ci riconosciamo e ci sentiamo parte integrante. Proprio per questo la nostra posizione non è seconda ad altre, soprattutto su temi eticamente sensibili". "Ci stupisce - concludono i senatori - dover ogni volta precisare e ribadire che il Partito Democratico si basa su un pluralismo di valori tale che ogni posizione ha la stessa dignità delle altre, compresa quella che difende la vita, dall'inizio alla sua fine. Spiace anche che ieri sera, durante la trasmissione Porta a Portà, il nostro pensiero non sia stato adeguatamente rappresentato, rischiando di apparire come isolato all'interno del partito. C'é amarezza: argomenti così rilevanti come 'il fine vita' vedranno sempre presenti e attenti, noi e molti altri con noi, nel portare avanti sino in fondo e con ogni energia possibile la battaglia in Parlamento". (ANSA).

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