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lunedì 10 novembre 2014

Le adozioni gay viste da mia mamma

Mia mamma è del 1933. E' nata in un paese di montagna, nel buco del culo del mondo, prima di otto fratelli, ai quali, dai 5 ai 17 anni, ha fatto da mamma, perchè la sua di mamma, mia nonna, per mantenere la famiglia doveva andare al lavoro in una fabbrica tessile a 10 chilometri a valle. E ci andava rigorosamente a piedi. Che significava partire alle 4 del mattino quando faceva il primo turno, per rientrare alle 4 del pomeriggio e partire a mezzogiorno e rientrare a mezzanotte in caso di seconda sciolta. Tempi che si dilatavano ulteriormente quando pioveva o nevicava. Questo per dire che mia mamma è riuscita a malapena a finire il ciclo delle scuole elementari. Poi, botta di culo, a 17 anni ha lasciato l'incombenza dei figli alla madre naturale e lei ha preso il suo posto in fabbrica. Per i successivi 34 anni. Nonostante questo curriculum, è da lei che ho preso la passione del giornalismo e della politica. Ancora oggi si vede tutti i telegiornali che non sono in contemporanea e non si perde un talk show. Ha una sua precisa visione del mondo e della politica, dettata dal buon senso e dall'esperienza, che la domenica, quando vado a trovarla, mi riassume in un suo personalissimo editoriale. Prima o poi dovrei anche mettermi a scriverli questi editoriali, perchè sono delle piccole perle di saggezza e di comicità. La comicità è dovuta all'incapacità di mia madre di ricordare i nomi delle persone a cui fa riferimento e quando se li ricorda solo le assonanze mettono sulla giusta strada interpretativa. Il ragionamento però non è mai banale, malgrado le chiusure e qualche manicheismo di troppo, giustificato e giustificabile anche dall'età. Oggi mi ha fatto sorridere e un'infinita tenerezza quando in tv è andato in onda un servizio su un festival teatrale gay. L'abbrivio per lei per parlare delle adozioni alle coppie omosessuali. E lì è uscita tutta la mammitudine che ci può essere in una donna. Si è detta contraria in generale all'argomento ma con un'apertura per le adozioni da parte di due donne. Perchè due papà non ha senso, mentre due donne possono essere per un bambino. o una bambina, la mamma e la zia. Che a suo parere sono un nucleo famigliare più accettabile. Avrei voluto obiettare quanto zie sono certi uomini, ma non avrebbe capito e sarebbe stato fuori luogo. Quello che ha detto ha però una logica e per certi versi è una grande verità: la mamma non può mai mancare. Per il resto, ci si arrangia.

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