Translate

martedì 10 maggio 2011

Herald, uno di noi

Personalmente trovo fuori luogo, anche se li comprendo, i battimani durante i funerali.  Applaudire Herald Espenhahn, ad della ThyssenKrupp, condannato a sedici anni e mezzo per il rogo nello stabilimento torinese in cui 3 anni fa morirono 7 operai, mi sembra invece abominevole.
E siccome a farlo non è un gruppo di ultras ma l’assemblea di Confindustria - a Bergamo, nel fine settimana - lo leggo come una precisa presa di posizione, che la stessa presidente Marcegaglia ha del resto ammesso, nemmeno tanto velatamente, commentando la sentenza: “un unicum che non ha precedenti in Europa”, un atteggiamento che, “se dovesse prevalere, allontanerebbe gli investimenti esteri e metterebbe a repentaglio la sopravvivenza del nostro sistema industriale”.  Per questo ha ragione Giorgio Cremaschi, leader della Fiom, quando dice che “gli applausi dell'assemblea degli industriali di Confindustria ad un imprenditore condannato per strage sono un inqualificabile atto di vergogna morale. Con chi applaude gli omicidi condannati non c'è nulla da discutere, nulla da dialogare”. Manifestazioni di giubilo che hanno dato fastidio persino a uno come Calderoli. “Ho trovato davvero fuori luogo l'applauso al dirigente della Thyssen – ha detto il ministro - visto che la sicurezza sul lavoro è un problema che interessa tutti i lavoratori e i cittadini, Sono i morti che vanno ricordati, non chi ha violato le norme e fatto morire gli operai. Quell'applauso, invece, ha insultato i morti”. Silenzio invece da parte del Pd, che non ha commentato i fatti di Bergamo.

Nessun commento: