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lunedì 6 febbraio 2012

Acqua benedetta

La scorsa settimana ad Ancona sono stati denunciati alcuni presunti medici, capeggiati da una biologa 71enne, con l’accusa di aver truffato un non ben precisato numero di malati, anche di cancro, ai quali i suddetti avevano venduto falsa acqua di Lourdes, Medjugorje e di altri santuari più o meno famosi, a 200 euro la boccetta. La banda aveva messo in piedi il business rifacendosi ad una fantomatica teoria del riequilibrio del corpo in sofferenza basato sull’acqua santa, nel caso specifico proveniente però, più prosaicamente, dell’acquedotto comunale. Detto che è miserabile approfittarsi delle persone in difficoltà, è altrettanto vero che, tutto sommato, l’intermediazione ha consentito ad un mucchio di gente di risparmiarsi il viaggio. A meno che il reato non sia ascrivibile alla millantata provenienza dell’acqua benedetta. Allora è un altro paio di maniche: vuoi mettere il pullulare di miracoli nei siti commercialmente pertinenti? Da far tremare i polsi al povero Ippocrate.

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