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venerdì 20 gennaio 2012

Il cavallo delle braghe

La moda non è un argomento che mi interessa particolarmente. Oggi, osservo e giudico come tutti – mi piace, non mi piace, cercando di stare attento alla variabile: mi sta bene - e mi vesto di conseguenza. Ammetto, con un certo imbarazzo, che negli anni 70 ho indossato anch’io i pantaloni a zampa di elefante, i jeans a macchie, le camice attillate, a fiori, con i colli lunghi. Quindi sulle considerazioni che seguono pesa questa colpa, dalla quale credo ci si affranchi solo attraverso il percorso di vergogna indotto della maturità e la consapevolezza, almeno per quanto mi riguarda, di quanto dovevo essere coglione per vestirmi in quel modo. Fino a poco tempo fa pensavo che quello degli anni 70 fosse il gradino più basso del gusto, anche per il pret à porter, invece sono comparsi i pantaloni a vita e cavallo basso che portano i ragazzini. Indumenti fatti apposta per scoprire loro il culo, non permettergli di piegare le ginocchia e costringerli a camminare in modo innaturale: come dei pinguini, o come direbbero più prosaicamente al mio paese, come se si fossero cagati addosso. Ora, va tutto bene: tra qualche anno, quando si rivedranno nelle foto, si ricorderanno dei disagi patiti senza motivo, molti di loro si vergogneranno, come è successo a me. Il punto è un altro: il pantalone a cavallo basso è pericoloso. L’altra sera, mentre tornavo a casa a piedi dalla stazione dei treni, camminava davanti a me un ragazzo perfettamente conformato e intruppato: braga in perenne discesa, spacco del culo a fare capolino da un giubbetto strategicamente troppo corto, scarpe da ginnastica o simili senza lacci. Un coglione, ho pensato, data anche l’aggravante della temperatura ben sotto lo zero. Il mio, che si poteva configurare come un pregiudizio, è stato però avvalorato qualche centinaio di metri più avanti quando al semaforo c’è stato da accelerare il passo perché stava scattando il rosso. Il nostro, che istintivamente si ricordava il movimento dello scatto, è rimasto ingarbugliato tra pantalone calante, cavallo paralizzante e scarpa sfuggente. Gli automobilisti hanno avuto pietà di lui.

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