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giovedì 17 novembre 2011

God save....

Il governo dei professori, economisti e banchieri, che oggi chiede la fiducia al Senato, è probabilmente l’unica possibilità che abbiamo per uscire da una situazione disperata. E ha sicuramente ragione chi sottolinea che è bastata l’uscita di scena di B e del suo circo barnum per respirare un clima diverso, dove la riflessione e la sobrietà hanno preso il posto delle urla e degli insulti. Rimane però il dato sconfortante che a perdere in tutto ciò è stata la politica rappresentativa: commissariata per manifesta incapacità, invitata a farsi da parte (ma non dallo stipendio), pregata di non ostacolare il lavoro del manovratore e di adoperarsi perlomeno per far digerire ai propri iscritti ed elettori eventuali provvedimenti impopolari ma necessari per evitare il default. Il prof. Monti, chiamato al capezzale di un malato quasi terminale, ha scelto un esecutivo di professionisti, a giudizio unanime di altissimo profilo: quasi tutti cattolici, quasi tutti ricchi e, nota di merito, sconosciuti al pubblico televisivo. Un esecutivo che piace all’Europa. E piace alla Chiesa. Altra notizia, solo apparentemente di costume, di cui conosceremo il peso probabilmente tra qualche mese, così come tra qualche mese capiremo il senso del titolo del Manifesto. Ieri, giorno del trasloco di Berlusconi da Palazzo Chigi, si è conclusa la diaspora dc: tutti gli ex esponenti di quella che fu la balena bianca, confluiti poi nei vari poli, partiti, movimenti, assemblee condominiali, si sono ritrovati, tra baci e abbracci, in occasione della mostra sull'orgoglio democristiano. Si sono rivisti anche Forlani, De Mita, Colombo, Mancino. Staremo a vedere.

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