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mercoledì 6 luglio 2011

Libere elezioni

All'inizio dell'anno scolastico la maestra Laura indiceva libere elezioni per la nomina del capoclasse. Il capoclasse doveva assolvere sostanzialmente a due mansioni: la prima, urlare classe at-tenti qualora fossero entrati in aula un'altra maestra, il dirigente scolastico, che all'epoca veniva chiamato in altro modo, il prete, o un genitore, le uniche persone accreditate ad avvicinarsi senza essere bloccate da quel buon uomo di Faustino, il bidello; la seconda, scrivere alla lavagna i nomi dei buoni e dei cattivi se lei si fosse assentata un attimo. Le candidature erano libere, bastava proporsi alla carica, dopodichè si votava per alzata di mano. La classe aveva anche la possibilità di sfiduciare il nominato se lo stesso non si fosse dimostrato all'altezza, per esempio abusando del proprio potere per piccole vendette o per un tornaconto personale. Ma in 5 anni di elementari penso sia successo solo un paio di volte. Credo, anzi ne sono quasi certo, che la maestra Laura fosse missina, ma in quel Bronx che era il mio paese ci ha insegnato la democrazia e il rispetto delle regole.

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