Translate

giovedì 2 luglio 2009

C’e Roccella e Roccella

A Roccella Ionica, piccolo centro sulla costa orientale calabra, ogni anno in agosto organizzano un fantastico festival jazz. Roccella, nel senso di Eugenia, è invece una delle tante integraliste cattoliche equamente divise nei due schieramenti politici maggioritari. Il loro unico obiettivo, con un lavoro ai fianchi encomiabile per perseveranza e abnegazione, è di sottomettere qualsiasi legge che in qualche modo riguardi la vita e la morte delle persone, cioè tutte, alla dottrina della chiesa. E quando ciò non avviene, o sorgono degli impedimenti di ordine costituzionale, parte un fuoco di fila che lascia quantomeno perplessi per i toni e i termini. E’ successo ieri dopo la sentenza del Tribunale di Bologna, che legittima la fecondazione assistita anche per le coppie non sterili e la diagnosi genetica sull’embrione, per scongiurare la trasmissione di gravi malattie genetiche. Roccella (sempre Eugenia, non Ionica) non ha perso tempo e ha dettato all’Ansa una nota piena di livore, non consona al ruolo ricoperto di sottosegretario al ministero della salute: "E' sconcertante, si tratta di un vero e proprio tentativo di riscrittura della legge 40 (…) la sentenza del Tribunale di Bologna non ha nessun collegamento con la sentenza della Corte Costituzionale che dichiarava illegittima la 40. Al di là delle questioni etiche o non etiche qui la magistratura non ha dato una sua interpretazione della legge, ma ha tentato di riscriverla. Ed è una riscrittura - ha concluso - che dimostra che le decisioni del Parlamento non sono tenute in considerazione. Ora aspettiamo le motivazioni della sentenza e poi vedremo come muoverci". Sulla stessa lunghezza d’onda, dal fronte opposto, (suor) Paola Binetti che dichiara: “non è una sentenza positiva, sono convinta che la scienza ci dovrebbe dare tutti gli strumenti per curare e non per selezionare e in qualche modo cancellare alcune persone. La sentenza prima della Corte Costituzionale e ora di Bologna - prosegue Binetti, che a questo punto ti viene di immaginarla con le mani giunte e gli occhi al cielo, in leggera ascensione - ci rende tutti particolarmente attenti a legiferare per essere certi che il valore della vita sia sempre difeso in se stesso". Di parere opposto Benedetto della Vedova, deputato pdl come la Roccella (Eugenia): "La decisione del Tribunale di Bologna di consentire il ricorso alla fecondazione assistita anche alle coppie non sterili, in presenza di malattie genetiche trasmissibili, si adegua alla recente sentenza della Consulta ed inquadra la legge 40 in una cornice giuridicamente coerente con le disposizioni costituzionali". Della Vedova non condivide inoltre chi accusa "i tribunali di continuare ad attaccare le norme più qualificanti della legge 40", perché, a suo avviso, i giudici civili, amministrativi e costituzionali hanno "evidenziato e censurato le incongruenze delle sue disposizioni più massimaliste rispetto ai principi generali dell'ordinamento giuridico in tema di autonomia dei medici e diritto alla salute delle donne". Il parlamentare ha poi criticato "la pretesa di vietare, attraverso la diagnosi pre-impianto, la selezione degli embrioni e di continuare a consentire la diagnosi prenatale e l'aborto terapeutico”.
Il dato politico di tutto ciò è che ancora una volta si evidenzia come il discrimine sia ormai tra chi concepisce la politica e le sue espressioni in modo laico e chi non abdica dal dogma confessionale, tra chi pensa e agisce in funzione del bene comune e chi questo bene lo subordina alla legge non più delle creature ma del creatore. Alle ultime politiche Eugenia Roccella è stata indecisa se candidarsi con il centrodestra o con il centrosinistra, perché entrambe le coalizioni le avevano offerto un posto nelle liste. E infatti non c’è alcuna differenza per esempio tra lei e i teodem che albergano nel pd. Benedetto Della Vedova è un ex radicale, liberale, che ha trovato casa nel pdl per ragioni, immagino, di vicinanza ideologica, per una visione economica, sociale e politica del mondo diversa da quella del pd, e su questo fa le sue battaglie. Secondo me su temi quali la procreazione, l’aborto, il fine vita, l’eutanasia, tanto per citarne alcuni, chi è incaricato di legiferare dovrebbe essere talmente illuminato da lasciare a casa le proprie convinzioni intime e avere una visione che vada al di là del proprio ombelico. Volere a tutti i costi che solo le coppie sterili possano accedere alla procreazione assistita e imporre loro comunque la roulette russa dell’embrione farlocco è cattiveria allo stato puro. Non mi viene da pensare altro.

Nessun commento: