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martedì 28 maggio 2019

La guerra dei nostri nonni

Il libro è di qualche anno fa, ma anche gli avvenimenti che narra non sono recentissimi. La cifra distintiva è che qui non ci sono eroi da venerare, ma uomini e donne, i nostri nonni, contadini e braccianti, mandati al massacro da un colpo di stato che esautorò il Parlamento. Aldo Cazzullo racconta la Grande Guerra attraverso le storie e le vicende delle persone normali, la forza morale di cui furono capaci, protagonisti e vincitori della prima sfida dell’Italia unita, non più solo un nome sulla carta geografica. Senza dimenticare le responsabilità di politici, generali e affaristi che portarono il Paese al massacro, Cazzullo narra questa genesi conducendo il lettore nell’abisso del dolore, in una sofferenza che oggi non riusciamo nemmeno a immaginare: i mutilati al volto, le decimazioni degli innocenti, l’esercito dei folli, le donne friulane e venete violentate dagli invasori, l’istituto degli “orfani dei vivi”, dove le mamme italiane andavano a vedere di nascosto i piccoli tedeschi, che erano pur sempre loro figli. L’Italia nacque allora – scrive Cazzullo - Nelle trincee. Sul Grappa e sul Piave. Eravamo un popolo giovane. Non ci capivamo neppure tra di noi: ognuno parlava il suo dialetto. Potevamo essere spazzati via, dimostrammo di essere una nazione. Un consiglio di lettura, soprattutto per i più giovani.
 
 

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