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mercoledì 3 agosto 2016

La meraviglia della diversità


Claudia de Lillo, alias Elasti, mi piace. Elasti cura il blog Nonsolomamma e tiene una rubrica settimanale su D di Repubblica, il primo e, a volte, unico articolo che leggo dell’allegato del sabato. In uno degli ultimi pezzi parla di famiglia, partendo da una sua esperienza personale di figlia di genitori separati e di un fratello solo di padre. Fratello amato e negato, da bambina, per la mancanza di parole per giustificare una normalità spezzata e non più condivisa con gli amichetti. E lo fa con la consueta grazia e intelligenza. Chiude poi ragionando su come saranno o potrebbero essere le famiglie di domani. Ci sono due passaggi che riporto fedelmente perché sono molto belli, oltre a rispecchiare il mio pensiero.

Un giorno un’amica, madre, insieme alla sua compagna, di 4 figli mi disse: “La nostra specificità dovrebbe essere un’occasione per ampliare gli orizzonti di chi ci sta intorno”. Tuttavia spesso “chi esula dal modello dominante rappresenta un problema, non una ricchezza”.

Ignoro come saranno le famiglie di domani. Più che immaginazione ho desideri e auspici: vorrei che i figli dei miei figli non avessero nulla da nascondere. Vorrei che se avessero segreti, fossero tesori e non paure. Che domani la diversità possa essere considerata sempre un valore. Vorrei che un fratellastro, un cromosoma in più, due mamme, due papà, un colore diverso, la religione altrui, una lingua incomprensibile, riempissero il mondo di meraviglia, di curiosità e di nient’altro.

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