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sabato 21 maggio 2016

Riccardo ed Ezetelia

Il soldato tedesco addetto alla stazione radiotrasmittente le dichiarò il suo amore, ma Ezetelia disse di no.  Del resto come avrebbe potuto sposare un nazista, lei che nascondeva i partigiani in casa e che aveva ancora negli occhi il carro con decine di corpi trucidati passare per l'unica strada del paese? Alcuni anni dopo la fine della guerra Ezetelia sposò invece Riccardo, tornato miracolosamente dall'inferno di ghiaccio della Russia. Da allora sono sempre rimasti a vivere in provincia di Vicenza. Hanno avuto una bella vita, Ezetelia e Riccardo. Lei casalinga, lui operaio in un lanificio fino alla pensione. Quattro figli e un buon numero di nipoti. D'accordo su tutto, meno che su una cosa. Ezetelia era sempre pronta a raccontare l'orrore della guerra, Riccardo no: da quando aveva rimesso piede in Patria non ne aveva più voluto sapere. L'unica a rompere questo muro di silenzio e dolore, una decina d'anni fa, è stata una nipote, insegnante di una scuola media. E Riccardo ha iniziato a parlare e i ragazzi ad ascoltare, imparare e commuoversi. Alcune settimane fa Riccardo ed Ezetelia hanno festeggiato i 65 anni di amore. A distanza di qualche giorno Riccardo è stato ricoverato in ospedale. Era lì quando Ezetelia è mancata. Nessuno ha avuto il coraggio di dirglielo. Riccardo non sapeva, ma è morto il pomeriggio dello stesso giorno.
E' una piccola storia di provincia che ho letto stamattina su una vecchia copia di un settimanale e mi ha commosso. L'ho solo scritta con parole mie.

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