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giovedì 28 aprile 2011

Lavoratori

L’ho letto questa mattina su una free press a firma Paola Rizzi e sono assolutamente d’accordo.


Possibile che la salvezza del paese dipenda tutta dalle ore lavorate il 1° maggio, che tra l’altro, almeno finché resta così l’articolo 1 della Costituzione, festeggia il fondamento della Repubblica italiana, il lavoro? Ostinarsi a smantellare una delle poche feste laiche e unificanti del calendario – lavoriamo o vorremmo lavorare tutti – è un po’ come mettere in discussione il Natale per i credenti, che in fondo, non me ne vogliano, celebra un fenomeno paranormale. Non le condizioni concrete di miliardi di persone.

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