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sabato 17 gennaio 2009

Le parole che non ti posso dire

In Italia ci sono argomenti di cui non è possibile nemmeno discutere, perché si è investiti preventivamente da una selva di insulti bipartisan. Il papa. La fede in generale, o per meglio dire l’unica religione possibile. Gli ebrei. Penso che nessun paese al mondo, laico peraltro, dia così tanto spazio alle esternazioni del pontefice. E per chi osa dissentire è pronto il vade retro di un qualche Messori o Binetti di turno. Che dire poi della religione? E’ bastato annunciare una campagna pubblicitaria sugli autobus di Genova, promossa dall’unione degli atei, agnostici e razionalisti, per scatenare la qualsiasi. La Cisl di categoria, che conta il maggior numero di iscritti in città, ha annunciato addirittura che appoggerà una eventuale obiezione di coscienza da parte degli autisti. Filosoficamente, scientificamente, razionalmente, speculativamente, le ragioni dell’esistenza o meno di un dio sono altrettanto valide, ma tant’è. Un muro di gomma. La guerra israelo palestinese non si risolverà mai, per una serie di ragioni - politiche, economiche, commerciali, di alleanze, di equilibri - e perché comunque non è così semplice cancellare un popolo, nemmeno se si approfitta di un’impunità a prescindere, accentuata e incoraggiata dalla momentanea vacanza della casa bianca. In una guerra non si dovrebbe parteggiare per l’una o l’altra fazione in lotta: non è una partita di calcio. Le diplomazie mondiali hanno il dovere di impegnarsi per arrivare al più presto ad un cessate il fuoco, per garantire la popolazione civile e avviare un processo di pace. Nel caso specifico, però, se qualcuno, senza per forza voler sostenere Hamas, osa dire che forse c’è una qualche sproporzione nella reazione israeliana ai razzi palestinesi, tra il numero delle vittime, le forze in campo, rischia di essere accusato di lesa maestà. Rauss. Senza parlare di altri temi sensibili, come il diritto ad una morte dignitosa o lo stato civile dell’embrione: qualsiasi rivolo dialettico è destinato inesorabilmente a infrangersi contro le genuflessioni obbligatorie di questo paese, costituzionalmente laico.

1 commento:

Anonimo ha detto...

tutto giusto.la reazione di israele non è spropositata dopo 8 anni di kassam e con l'aria che tira...