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martedì 18 marzo 2008

Protagonisti, comparse e pupari

Non mi importa più se Berlusconi racconta le barzellette, se invita la giovane precaria a sposare un uomo ricco per risolvere la sua situazione - anche perché intanto lei, furbina, ha accettato di candidarsi con il Pdl alle comunali di Roma - se vuole o non vuole rimandare i soldati in Iraq, se annuncia che intende spezzare le reni alla Grecia o istituire la festa nazionale della libertà, del liberismo, del libero mercato, del libero in linea, con Maldini centrale e Gattuso a coprire il centrocampo. Perché perder tempo, energie, farsi sangue cattivo stigmatizzando, commentando, fino ad esaurire tutti gli ando, il pensiero del Cavaliere? Al limite potrebbe essere più interessante chiedersi cosa non dice chi corre contro di lui e perché. Credo abbia ragione un vecchio democristiano della mia città che il giorno delle ultime amministrative, pronosticando la vittoria dell’attuale sindaco, disse che la sua avversaria non aveva speranze perché – traduco dal dialetto – la gente non conta nulla (eufemismo): chi gestisce i voti decide per tempo su chi puntare. E non necessariamente per clientelismo, ma perchè, semplicemente, un candidato fornisce maggiori garanzie dell’altro rispetto ad un progetto economico, sociale e urbanistico.

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