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venerdì 14 ottobre 2011

Io sto con Fede

La mia professione di fede non è riferita al vecchio sensale del premier ma all’algida Pellegrini, campionessa di Spinea, una delle poche italiane vincenti, che ha dichiarato preventivamente, in caso qualcuno glielo volesse proporre, che lei non intende fare da portabandiera alla cerimonia d’apertura delle prossime Olimpiadi di Londra.  Il giorno dopo l’evento, la Fede dovrà già scendere in acqua e le troppe ore in piedi durante l’inutile passerella potrebbero influire negativamente sulle sue prestazioni. Apriti cielo. A stretto giro è arrivata la replica del presidente del Coni, Gianni Petrucci, replica invero doverosa dal punto di vista istituzionale, seguita da qualche intervento di atleti, ex atleti, presunti atleti, ecc. ecc. Ora, il primo obiettivo di uno sportivo che partecipa ad una competizione, soprattutto se così prestigiosa come un’Olimpiade,  è quello di vincere. Si prepara per anni all’appuntamento:  giorni di allenamento per mettere nelle gambe fondo e velocità, per migliorare i particolari, superare le difficoltà, le ansie, vincere le paure, conquistare quell’equilibrio psicofisico in grado di garantire la prestazione. Se Federica Pellegrini ritiene che qualcosa o qualcuno, dal vedere la foto di Petrucci a portare la bandiera alla cerimonia, possa interferire con questo obiettivo, è giusto che lo dica. La bandiera la può portare qualcuno che si sa sin d’ora concluderà la sua esperienza olimpica alle batterie di qualificazione. Almeno potrà raccontare ai nipoti di aver avuto l’onore di rappresentare l’Italia in mondovisione. Domani nessuno si ricorderà di chi ha vinto l’argento o il bronzo in una qualsiasi gara, figuriamoci di chi ha portato la bandiera. Certo, siccome siamo un paese meschino, rancoroso e vendicativo, se Federica Pellegrini dovesse per un qualsiasi motivo non salire sul gradino più alto del podio, le verrà rinfacciata la storia della bandiera e bla bla bla, dimenticando di tutto quello fatto finora. Ma credo che, ad oggi, per impedirle di vincere bisognerebbe spararle.

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